Rossellini racconta Rossellini. Renzo, il figlio del celebre regista Roberto Rossellini, ha presentato in Consiglio regionale a Firenze l’opera del padre, raccolta in un”enciclopedia della storia audiovisiva. Un’opera, ha spiegato, commissionatagli proprio suo padre attraverso una lettera scritta nel 1976, un anno prima della sua scomparsa. Nel testo il regista parla di una eredità intellettuale e del desiderio che la sua intera opera sia catalogata e studiata. La raccolta contiene tutti i film di Roberto Rossellini, organizzati seguendo non la loro cronologia ma i periodi storici raccontati. L’iniziativa celebra anche il quarantesimo anniversario della scomparsa del produttore e sceneggiatore cinematografico, morto il 3 giugno 1977 a Roma. Tra i partecipanti, il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani.

«Il suo cinema diviso in 3 utiopie» «Mi sono chiesto come portare da un secolo all’altro mio padre e farlo conoscere al futuro – ha spiegato Renzo Rossellini -. Riguardando la sua opera mi è venuto in mente di dividere il suo cinema in tre utopie. E’un uomo che ha fatto tantissimi film di guerra che erano contro la guerra. Quindi la prima utopia è la pace, un mondo senza guerra. Mio padre ha fatto tantissimi film con interpreti donne, ma è l’unico regista della sua generazione a non aver mai rappresentato una donna nuda. Solo donne portatrici di grandi valori umani e quindi la seconda utopia è il rispetto per le donne. La terza utopia – ha aggiunto – è quella di trasformare la tv in uno strumento per rendere gli uomini colti e intelligenti. Farne uno strumento per trasmettere il sapere». Poi, ha raccontato ancora, «rimettendo a posto il suo archivio ho trovato una lettera che mi scrisse poco prima di morire nel quale mi lasciva il compito di completare la sua idea di dare vita alla prima enciclopedia audiovisiva. Per cui mi sono messo a mettere in ordine la sua filmografia secondo i periodi storici narrati che va dal neolitico fino alla conquista della luna. Ora mi piacerebbe che le biblioteche nazionali avessero una sezione audiovisiva. Se questo succedesse, ad esempio a Firenze, vi darò tutta l’opera di mio padre già digitalizzata con 164 ore di filmati e di scritti. Ho già fatto questo regalo alla biblioteca di Viterbo, e ora è a disposizione, gratuitamente, degli studiosi. Ora vorrei fare questo regalo a Firenze» ha concluso.