Lunedì 28 settembre si concluderà la reggenza di Niccolò Guicciardini alla segreteria provinciale del Pd di Siena. Dopo i numerosi attacchi interni ricevuti negli ultimi mesi, Guicciardini presenterà le dimissioni in occasione della direzione di partito convocata al circolo Arci di Ruffolo. Si aprirà quindi un altro autunno caldo per i democratici senesi chiamati a individuare una nuova figura guida. Con ogni probabilità il nome del successore non emergerà in maniera immediata e il partito si troverà di fronte ad un bivio: convocare un congresso elettivo oppure, quella forse più probabile tra le strade, “suggerire” alla direzione regionale un commissariamento di qualche mese, giusto il tempo di trovare la quadratura del cerchio per un nome condiviso tra le anime del partito.
A battagliare per la segreteria, attualmente, dovrebbero essere “I tre moschettieri” democratici. A colpi di spade potrebbe finire tra Athos Giuseppe Gugliotti sindaco di Sovicille, Aramis Emilano Spanu sindaco di Rapolano Terme e Porthos Michele Pescini sindaco di Gaiole in Chianti. Altrimenti a metterli tutti d’accordo potrebbe arrivare una gentil dama dei salotti democratici: l’ex assessore provinciale Silvana Micheli. Più defilato resta a guardare D’Artagnan Giacomo Bassi sindaco di San Gimignano. Non mancheranno poi i colpi di scena degni del miglior romanzo di Alexandre Dumas.
Un ruolo decisivo sarà giocato dal nuovo asse democratico senese formato da Luigi XIII, in arte Stefano Scaramelli, e il Cardinale Richelieu, alias Alberto Monaci. Il patto tra sacro e profano in salsa democratica è stato siglato prima delle elezioni regionali che a Firenze hanno consegnato Scaramelli e da Firenze hanno riportato a Siena Monaci. Sono loro in questo momento ad avere le carte del gioco in mano; con ogni probabilità non hanno in questa fase la maggioranza assoluta del consesso provinciale Pd ma in un breve lasso di tempo, quei pochi mesi di un probabile commissariamento, sarebbero in grado di trovare i voti necessari per il loro prescelto.
Il nuovo asse democratico ha mirato, senza farne troppo mistero, a tagliar fuori Guicciardini e mirerà, anche in questo caso senza indugi, a mettere all’angolo il sindaco di Siena Bruno Valentini. Già, perché la partita in atto per la segreteria provinciale del Pd allunga lo sguardo a Palazzo Comunale sia nel caso del fine mandato naturale che in quello “forzato”. Attenzione però ai ritorni e a chi agisce nell’ombra. Sembra infatti più di un’ipotesi l’idea di una lista civica di centrosinistra che voglia presentarsi alle prossime amministrative. Facendo leva su ideali fondanti del primo partito democratico e sull’orgoglio cittadino depredato dalla mala gestio, un nuovo patto potrebbe sconvolgere schemi e progetti. A siglarlo potrebbero essere proprio due ex sindaci di Siena…
Tutti per uno, uno per tutti