Un anno dopo i violenti scontri di Rosarno, il presidente di Confeuro Rocco Tiso torna sull’argomento per analizzare la situazione del lavoratore nel settore agricolo. Ribadire l’imporrtanza della legalità, questo è quanto emerge dalla nota diffusa dal presidente Tiso.


Le parole – “Quanto avvenuto nel gennaio del 2010 nella città di Rosarno, con violenti scontri tra polizia, lavoratori immigrati e abitanti, deve servire a far si che episodi di questo genere non si verifichino nuovamente. In una fase storica in cui le difficoltà sono evidenti dichiara il Presidente Nazionale Confeuro, Rocco Tiso necessario ribadire il presidio della legalità contro malcostumi e speculazioni di ogni genere”.


La crisi – “Gli episodi che si verificarono il 7 gennaio del 2010, hanno mostrato al Paese la situazione di invivibilità nella quale versano numerosi lavoratori immigrati stagionali. Nonostante i passi in avanti fatti nel territorio calabrese (800 stagionali immigrati sono stati contrattualizzati), ancora molto c’da fare, specialmente sulla retribuzione spettante a questi lavoratori.La crisi che sta colpendo duramente il settore agro-alimentare italiano, deve essere superata non solo attraverso l’adozione di necessarie manovre economiche di sostegno, ma altresì ribadendo con forza la legalità”.


Per il futuro – “E’ solo in questo modo – conclude Tiso – che l’agricoltura potrà divenire volano di un nuovo modello economico distinto dai sistemi che reputano valori come: la solidarietà, la salvaguardia del bene comune e il rispetto della dignità umana, degli elementi non essenziali”.


Roma

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