Un azzardo, un folle puzzle, un mirabolante collage, un diario aperto. Rocco Papaleo si tuffa nel teatro-canzone con il solo paracadute fatto di parole, di note e di storie da raccontare. Questi gli elementi distintivi di “Una piccola impresa meridionale”, in programma domenica 9 marzo alle 21.15, al Teatro del Popolo di Rapolano Terme. Si tratta del penultimo appuntamento con la stagione 2013/2014 (leggi), organizzata dall’amministrazione comunale, dalla Fondazione Toscana Spettacolo della Regione Toscana e dall’Associazione Filarmonico-Drammatica, con il contributo delle Terme Antica Querciolaia e delle Terme San Giovanni.
Una piccola impresa meridionale Accompagnato da una band di quattro elementi (Francesco Accardo alla chitarra, Jerry Accardo alle percussioni, Pericle Odlerna ai fiati, Guerino Rondolone al contrabbasso e Arturo Vallante al pianoforte), Rocco Papaleo condurrà il pubblico nella sconnessa, e al tempo stesso compatta, avventura del ricevere senza domandarsi, dell’accogliere senza chiedere (e chiedersi), del lasciarsi trasportare senza mettere in discussione. La regia è affidata a Valer Lupo, produzione Nuovo Teatro.
Il commento dell'artista «Un esperimento di teatro canzone, come un diario da sfogliare a caso, che raccoglie pensieri di giorni differenti – presenta così lo stesso autore-attore il suo spettacolo -. Non è che un diario racchiuda una vita, ma di certo, dentro, trovi cose che ti appartengono, e nel mio caso l’azzardo che su alcune di quelle pagine valesse la pena di farci orecchiette, per riaprirle ogni sera a chi ha voglia di ascoltare. Fin qui, il senso della piccola impresa. A renderla meridionale, ci pensa l’anagrafe, mia e della band che tiene il tempo. Ma sarebbe meglio dire, il controtempo, visto che il sud, di solito, scorre a un ritmo diverso. La questione meridionale in fondo è tutta qui: uno scarto di fuso orario, un jet lag della contemporaneità che spesso intorpidisce le nostre ambizioni. Del corpo sociale – conclude Papaleo -, siamo gli arti periferici, dita e unghie. Il cuore pulsante batte altrove, mentre a noi, tutt’al più spetta la manicure. Dunque, un teatro a portata di mano, col desiderio, a ben vedere, solo di stringerne altre».