La notte dei sogni dello sport senese sfuma in un nulla di fatto e porta con sé tanto rammarico. Doppio ko per Robur e Mens Sana che escono sconfitte dal doppio confronto rispettivamente con Napoli in Coppa Italia e Olympiacos nell’Euroleague di basket.

Napoli-Siena 2-0 Estromesso l’accesso alla finalissima di Coppa Italia per il Siena da parte di un Napoli non spettacolare ma cinico al punto giusto per portare a casa le due reti (autogol di Vergassola e Cavani) che consegnano alla squadra di Mazzarri le chiavi d’accesso per l’atto finale del torneo contro la Juventus. È la sufficienza con cui i partenopei hanno centrato l’obiettivo che fa più rabbia al popolo di fede bianconera. «Siamo usciti a testa alta» ha detto Sannino nel post-partita. Purtroppo alla piccola Siena che sognava da grande questo non può bastare. L’essere giunti ad un passo dalla finalissima e vedere sfumare questo sogno per pochissimo non è sufficiente per una piazza che vede nell’arrivare subito a ridosso dei migliori forse la peggior onta possibile se si pensa che nel Palio, chi arriva secondo, è il ‘purgato’ – concedeteci il termine – per eccellenza. Se altresì si guarda al risultato sportivo in sé, c’è da dire che il cammino del Siena in Tim Cup è andato ben oltre le più rosee aspettative, con il record di essere arrivati ad una semifinale comunque storica, mai raggiunta prima dalla Robur. Anche perché ottenuta con il sudore, gli sforzi e le notti di gloria dei cosiddetti gregari, delle seconde linee, coloro che in campionato avevano trovato meno spazio e minuti. Purtroppo contro il Napoli la voglia di rivalsa delle riserve non è bastata. I partenopei si sono presentati nella loro migliore veste quella che, per intendersi, aveva affrontato il Chelsea a Londra negli ottavi di finale di Champion’s League. Nel Siena invece spazio ancora al turnover e quindi in campo ancora con i vari Rossi, Sestu, Larrondo, Belmonte, Pesoli e Parravicini insieme al rientrante Brkic, reduce da alcuni mesi di stop in seguito ad un’operazione chirurgica. Encomiabile il loro sforzo, non c’è dubbio, ma contro il Napoli formato Europa serviva ben altro sul profilo tecnico. È forse questa la pecca che in tanti imputano al tecnico bianconero Sannino. Non a caso i migliori sono stati Brienza, Vergassola, anche Mannini e Terzi. Giocatori che hanno una maggiore esperienza e che hanno visto più spesso il campo durante la stagione in corso. Grazie a loro il Siena ha aumentato la pressione nel secondo tempo ma senza mai procurare dei veri e propri pericoli alla porta di De Sanctis. Ed è un vero peccato perché una simile occasione per scrivere la storia difficilmente potrebbe ricapitare nella storia del piccolo Siena. Il sogno rimarrà tale e, almeno nella stagione in corso, non ci saranno seconde chance.

Montepaschi Siena-Olympiacos Pireo 75-82 Una seconda chance ci sarà invece per la Montepaschi Mens Sana che però ha perso il vantaggio del fattore campo nella serie dei quarti di finale di Eurolega contro i greci dell’Olympiacos. Il basket è uno sport dove notoriamente non si può mai dare nulla per scontato. E la dimostrazione si trova proprio nella sconfitta che devono registrare i bianco verdi senesi nel primo atto delle Top 8 della massima competizione cestistica d’Europa. In vantaggio di 8 lunghezze all’inizio dell’ultimo e decisivo quarto, e capaci per di più di portarsi ben presto sul +10 e procurare il quinto fallo di Spanoulis (il più pericoloso nelle fila greche), gli uomini di Pianigiani si sono visti raggiungere e superare dalla squadra di Ivkovic che poi ha chiuso sul definitivo 82-75, con cui si è portata in vantaggio 1-0 nella serie con Siena che conduce alle Final Four di Istanbul. Esordisce con un «peccato» Simone Pianigiani nel post-gara: emblematica espressione che racchiude in sé tutto il rammarico per una vittoria che sembrava veramente a portata di mano e che è sfumata negli ultimi minuti di partita. Alla Montepaschi non è bastata la sontuosa prestazione di un David Andersen da 28 punti. La difesa greca ha collassato bene sulle sfuriate offensive di McCalebb ed ha giocato con grande equilibrio senza mai scomporsi quando Siena ha provato a dare una spallata al match. Lavrinovic non è apparso ancora nelle migliori condizioni e il suo rendimento (0 punti e 5 falli) non gli ha permesso di essere la chiave tattica per scardinare la difesa della squadra del Pireo. Rakocevic ha sì realizzato 11 punti ma sulle sue spalle gravano alcune palle perse di immane peso specifico. Al di là dei singoli però, nei minuti finali è mancata forse un pizzico di lucidità a tutta la squadra che in difesa non ha saputo prendere le giuste contromisure ai vari Hines, Dorsey e Law, schierandosi troppo spesso a zona e lasciando spazio alle bombe di Printezis, 20 punti al termine dell’incotnro e mortifero nell’ultimo quarto di gioco. E adesso la strada verso Istanbul si fa in salita perché la Montepaschi dovrà almeno pareggiare la serie in gara-2 (che si giocherà ancora a Siena domani sera), se non vuole arrivare al Pireo e dover giocare con le spalle al muro in un clima a dir poco ostile, stante le accoglienze che notoriamente riservano le arene greche. Occorrerà resettare gara-1 e partire da quanto di buono fatto (Mens Sana sempre avanti nei primi tre quarti e mezzo) ma correggendo inesorabilmente gli errori fatti negli attimi finali del match. Cercando di coinvolgere diversi protagonisti, anche chi gioca meno: da sempre l’arma in più di Siena, capace di trovare nei suoi gregari energie nuove e linfe vitali indispensabili nei successi che hanno contraddistinto il recente passato bianco verde. Servono personalità ed orgoglio, doti che certo non mancano ai campioni d’Italia. Nella passata stagione, dopo una gara-1 persa di 48 punti al Pireo, la squadra di Pianigiani si risollevò subito e s’impose nei successivi tre match. La speranza è che il passo falso nel primo atto dei quarti di finale di Euroleague possa fornire la giusta iniezione di adrenalina per ritrovare sin da subito la via della vittoria. Gara-2 è alle porte.