«Finché il fondo» di Dubai che ha presentato un’offerta di rilevazione del Pisa calcio «non adempierà alle proprie obbligazioni non potrà partecipare alla gestione della società. Riterrei invece estremamente utile, al fine di evitare strumentali malintesi, che Lei nomini una persona di sua fiducia affinché vigili e controlli preventivamente, con il sottoscritto, ogni atto gestionale della società AC Pisa». È uno dei passaggi più significativi di una lettera indirizzata al sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, da parte di Lorenzo Petroni, azionista della Britaly post, quest’ultima tutt’ora proprietaria del club nerazzurro pisano, da settimane al centro di una trattativa per il possibile passaggio di quote. Da quasi 20 giorni si da per fatto il trasferimento delle quote di maggioranza del Pisa dalla famiglia Petroni ad un fondo di Dubai che ha in Pablo Dana il proprio referente, ma la missiva scritta da Lorenzo Petroni al primo cittadino Filippeschi apre di nuovo inquietanti prospettive sul futuro del club.
La lettera al sindaco di Pisa «Mi preme evidenziarle quanto segue: come a Lei noto, il nostro gruppo ha accettato l’offerta vincolante formulata dal gruppo Equitativa il 4 settembre scorso-aggiunge nella lettera Lorenzo Petroni– Detta offerta prevedeva, tra le altre cose all’art. 8, entro giorni 2 dalla sottoscrizione, il versamento dell’importo di € 310.000,00 a titolo di caparra e l’ulteriore versamento della somma di € 5.190.000,00 da effettuarsi sul conto vincolato a garanzia di quanto pattuito. Ciò posto, nei giorni scorsi abbiamo ricevuto una missiva a firma dell’Avv. F. Lorenzetti, legale di fiducia del Dott. Mian, indirizzata anche a Lei per conoscenza nonché ai rispettivi legali, dalla quale apprendevamo che il pagamento dell’intera operazione sarebbe stato effettuato dal Dott. Mian non direttamente dal fondo Equitativa. Apprendevamo, altresì, che il Dott. Mian in assenza di adeguata contro-garanzia rifiutava di farsi garante dell’operazione considerando la stessa, in caso di inadempimento, ad alto rischio. A questo punto è lecito chiedersi: le motivazioni per le quali il fondo Equitativa non verserebbe direttamente gli importi pattuiti; perché allo stato attuale lo stesso non è in grado di garantire la restituzione degli importi, eventualmente, versati dal terzo garante Dott. Mian; se ella fosse stata a conoscenza del ruolo di garante del Dott. Mian nel momento in cui il 30 agosto scorso ci esortava, unitamente al Dott. Abodi, a sottoscrivere l’offerta di vendita. Ben comprenderà dunque, nonostante le rassicurazioni fornite sia da Lei che dal Presidente Abodi il 30 agosto scorso, che il tenore della missiva ed il persistente inadempimento del fondo, non aiutano certamente a generare quel necessario clima di fiducia indispensabile per una rapida e veloce cessione delle quote della società AC Pisa 1909».
Scenari inquietanti Ma c’è un passaggio della lettera indirizzata da Lorenzo Petroni al sindaco di Pisa che potrebbe aprire anche a nuovi scenari futuri. «Tenuto conto della massima considerazione nutrita nei Suoi confronti da parte del nostro gruppo in considerazione del lavoro da Lei svolto per riportare in serenità la Pisa calcistica-sottolinea Lorenzo Petroni- le rinnovo quanto già richiestole con la e-mail del 6 settembre u.s., ovvero, di valutare soluzioni alternative in caso di acclarato e persistente inadempimento del fondo. Come abbiamo detto, e ritengo inconfutabilmente dimostrato, noi vogliamo vendere ed anche al più presto. Abbiamo inoltre fatto presente che, nello spirito con il quale i primi di luglio in poche ore si risolse con il Suo determinante contributo la problematica relativa alla fideiussione, una cordata guidata da affidabili esponenti locali da Lei selezionati e coordinati, potrebbero offrire una soluzione sicura e veloce che consentirebbe anche a noi di essere più elastici con riferimento a tempi e modalità di pagamento».
L’auspicio Insomma se la squadra dopo tre partite, l’ultima ieri sera a Chiavari contro l’Entella, terminata zero a zero, viaggia ad una media salvezza, il Pisa in quanto società sembra ben lontana da una rassicurante fine. Ed in questo si è aggiunto anche un comunicato del presidente della Lega B, Andrea Abodi. «La Lega attende a stretto giro atti formali che testimonino la volontà e la capacità del Club di risolvere in modo definitivo e immediato un problema che sta creando vari disagi, che hanno un impatto negativo anche su un altro territorio e un’altra società. -ha scritto Andrea Abodi– In assenza di tali atti, d’intesa e su impulso delle Autorità competenti, potrebbero essere prese decisioni relative all’organizzazione delle partite ‘in casa’ dell’AC Pisa che ci auguriamo possano essere evitate, nel rispetto soprattutto del pubblico, ma anche degli impegni assunti nei confronti di vari interlocutori».