In Toscana si rischia il blocco del comparto delle energie rinnovabili con conseguenze pesanti anche per i cittadini. A lanciare l’allarme Confartigianato imprese della Toscana che in una nota si dice «seriamente preoccupata per la modalità con cui la Regione ha recepito il decreto legislativo per l’attuazione della direttiva comunitaria sull’incentivazione all’uso delle energie rinnovabili».
Nuovi obblighi e più formazione «Si prevedono di fatto nuovi obblighi professionali e di formazione per tutte le imprese di installazione e di manutenzione di impianti alimentati da fonti di energia rinnovabili – spiega Giovan Battista Donati, presidente di Confartigianato Imprese Toscana –, non si indica però un tempo certo entro il quale tali obblighi debbano essere assolti. Un danno gravissimo per cittadini e imprese, che rischia di rischia di bloccare uni intero comparto, quello delle energie rinnovabili, che invece dovrebbe rappresentare un traino per il lavoro e lo sviluppo della nostra economia e della nostra società».
Dalla Regione solo silenzio A ottobre cinque mila imprese corrono il rischio infatti di vedere richiesta la partecipazione a corsi di formazione che ancora non sono stati definiti. «Abbiamo perso memoria delle sollecitazioni avanzate come Confartigianato a tutti i livelli di interlocuzione regionali per riuscire a sbloccare la situazione. Abbiamo anche denunciato come queste incertezze stessero ingenerando fenomeni fortemente speculativi a discapito delle imprese del settore impianti – aggiunge Donati -. chiedendo anche l’intervento del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. Se il silenzio continuerà, lasciando che le incertezze sulle scadenze facciano continuare la proliferazione di fenomeni speculativi a danno delle imprese o se verrà data un’interpretazione che impedirà alle imprese di adempiere ad un obbligo formativo tardivamente sancito, non potremo che attribuire la piena responsabilità politica del danno subito da imprese e cittadini alla Regione Toscana».
Il comparto a rischio paralisi «Altro che incentivazione all’uso delle energie rinnovabili – attacca Roberto Laucci, presidente Confartigianato Termoidraulici Toscana – qui si va nella direzione opposta. La formazione professionale è fondamentale per il nostro lavoro e non intendiamo assolutamente sottrarci da tali obblighi: lo facciamo da sempre e tutto a nostre spese. Ma questa deve essere regolata da normative al servizio della crescita delle imprese e non dei soggetti che la erogano». «Il fotovoltaico ha già subito pesanti colpi – aggiunge Romano Mati, P»presidente regionale di Confartigianato Elettricisti – così si innesca un meccanismo di paralisi totale di un settore sul quale la Regione Toscana sembrava puntare parecchio, ma evidentemente solo a parole. Anni di investimenti delle nostre imprese in aggiornamento e innovazione potrebbero andare in fumo». «Stiamo trasformando un’opportunità importante per le nostre imprese di certificare le loro competenze – continua Stefano Giannoni presidente regionale di Confartigianato Bruciatoristi e Manutentori – nell’ennesimo foglio di carta che va ad arricchire le tasche solo di chi lo produce e che non aggiunge niente alla nostra professionalità e alle garanzie che dobbiamo fornire ai nostri clienti».