Ci sono almeno due volte all’anno in cui, sfogliando il mio quotidiano preferito (o scorrendone il sito), sono sicuro che mi farò una risata.
Uno è l’inizio della vendemmia, che annuncia sempre, ostinatamente, a prescindere, che sarà una buona annata per il vino italiano; l’altro sono i dati di affluenza a Pasqua e Pasquetta, che non possono che essere trionfali, così da tranquillizzare tutti sulle sorti del turismo nel nostro paese. Quest’anno poi, il compito, era ancora più facile. Sono state due giornate di bel tempo, che naturalmente aiuta, ed il confronto con l’anno precedente era spietato, visto che si parla di 20-21 aprile 2014, inizio di un “ponte” di festività lungo due settimane, contro una Pasqua 2013 che era caduto in un “anonimo” 31 marzo-1° aprile 2013, senza altra feste a fare da traino.
Trionfalismo ancora più esilarante quando sono gli amministratori comunali, soprattutto quelli che si impegnano poco o nulla sul turismo, a gridare che 80-90% delle camere erano occupate: un dato positivo, ma assolutamente fisiologico, quasi “naturale, e che, per di più, fotografa solo una parte di quanti si spostano, molto spesso per poche ore.
Quest’anno i dati su Pasqua e Pasquetta sono stati resi ancora più golosi dal grido di entusiasmo del Ministero dei Beni culturali, che ha annunciato “un aumento medio di visitatori a Pasqua del 43% e a Pasquetta del 175%, per un incremento totale medio pari a circa il 90%”. Epperò!
Con apprezzabile trasparenza il Ministero ha pubblicato sul sito anche i singoli dati dei cosiddetti “Top 30”, cioè i luoghi d’arte che concentrano il 90% delle presenze, dove si è registrato un incremento “dai 101.158 visitatori del 2013 ai 191.343 del 2014”. A parte il fatto che non si fa cenno, come dicevo sopra, al fatto che si sta paragonando un 20-21 aprile con lungo ponte annesso ad un semplice 31 marzo-1 aprile, scorrendo i dati ci si accorge che il 70% di questo incremento è dovuto al fatto che certi luoghi (e mica secondari: Colosseo, Venaria reale, Pinacoteca di Brera) quest’anno erano aperti e lo scorso anno erano invece chiusi…
Lo ripeto: fa piacere che i musei italiani siano visitati da tante persone a Pasqua e Pasquetta, ma non c’è bisogno di esaltarsi con dati sparati lì, e che andrebbero invece sempre ponderati con attenzione. E soprattutto: cosa stiamo facendo per avere 80-90% di occupazione camere e 200 mila persone nei Top 30 tutti i fine settimana?