Continuano i disagi per gli orari ridotti degli uffici postali in Toscana. E Luca Marmo, presidente della Consulta della Montagna AnciToscana e sindaco di San Marcello Piteglio, rinnova la protesta dei Comuni nei confronti di Poste, che con l’emergenza Covid aveva chiuso unilateralmente oltre tremila uffici postali in Italia, lasciandone aperti quasi 2.500 solo tre giorni la settimana.  Una scelta pesantemente penalizzante per i Comuni e per i cittadini, soprattutto nei territori montani più lontani e disagiati, costretti a spostarsi anche fuori Comune per trovare un ufficio aperto.

Un pretesto? «Naturalmente è sempre necessario tutelare i dipendenti di Poste – afferma Marmo – ma invitiamo l’azienda ad organizzarsi per garantire un servizio universale di pubblica utilità indispensabile per i cittadini: a maggior ragione ora, che il picco dell’emergenza è fortunatamente passato. La parziale riapertura rispetto alle chiusure di marzo non ha risolto i problemi che si verificano puntualmente agli uffici postali, con lunghe code e disagi soprattutto nelle comunità più piccole, con la inevitabile conseguenza di possibili assembramenti. Non vorremmo – conclude Marmo – che le chiusure provvisorie per l’emergenza fossero il pretesto per ridurre definitivamente il servizio. Purtroppo sappiamo che spesso non c’è niente di più definitivo di una decisione provvisorie. Ci auguriamo proprio che non sia questo il caso».