«Ad avviso del sottoscritto e di tutta la comunità che rappresento, in questa proposta di legge manca la previsione normativa che potrebbe rivoluzionare il peso politico delle decisioni nell’assemblea dei soci della Societa’ della salute, ovvero il criterio della rappresentanza ponderata». È quanto ha proposto il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna intervenendo nelle scorse ore in commissione Sanita’, nel corso dell’audizione degli amministratori locali sul tema della riorganizzazione delle zone distretto.
«Colpo di grazia alla capacità decisionale del capoluogo» A finire sul banco degli accusati è l’articolo 17 della legge sanitaria che prevede l’incorporazione nelle nuove zone distretto delle due Societa’ della salute della Maremma, diluendo l’incidenza del capoluogo. Questo in relazione al fatto che con la nascita della zona distretto che va da Monterotondo a Castell’Azzara, Grosseto coi suoi 80 mila abitanti si troverà fagocitata in un’area di 170 mila persone. «Con questa nuova prescrizione – ha avvertito- si tenta di dare il colpo di grazia alla capacità decisionale del capoluogo. A prevalere, infatti, rischiano di essere le pressioni e le rappresentanze di natura politica. È quanto meno bizzarro che, nelle future decisioni in tema di salute dei cittadini, i sindaci di città importanti come Grosseto o Follonica abbiano un peso non proporzionato al numero di abitanti». Se per un verso, il sindaco di Grosseto vorrebbe vedere riconosciuto il peso politico dei comuni maggiori «la proposta di legge al contrario si orienta proprio ad un depotenziamento, all’interno dell’assemblea dei soci della futura Società della salute, dei sindaci delle città più popolate e quindi più rappresentativi, creando un’evidente stortura democratica nel processo decisionale in uno dei temi piu’ vitali, fondamentali e decisivi per la qualita’ della vita di una popolazione». Per Vivarelli si tratterebbe «di un duro colpo alla rappresentativita’ e alla democrazia di un territorio, quello inferto dal nuovo marchingegno architettato unilateralmente dalla Giunta regionale, per un motivo ancora piu’ bizzarro: all’interno del variegato panorama toscano, solo la Maremma godra’ di questa tipicità».
«Unico intento rendere inoffensivo il sindaco di Grosseto» È quindi chiaro, a suo avviso, «che l’unico intento sia quello di rendere inoffensivo il sindaco di Grosseto e di diluire il peso della città alla luce dei recenti risultati elettorali. Grosseto passerà dal peso del 31,44% in rapporto alla popolazione, ad uno scarno 8,61% sui consiglieri». Questo in virtu’ della scelta, assolutamente «scriteriata» secondo Vivarelli Colonna, che ha in mente la Regione di dar vita a «due distretti assolutamente sproporzionati: uno con circa 170 mila abitanti da Monterotondo a Castell’Azzara passando per Grosseto; un altro con circa 50 mila abitanti, quelli della zona tra le colline d’Albegna e il sud. Si accorpano, quindi, tre distretti vasti e variegati, se ne lascia uno intatto. Ben 20 comuni con un territorio di oltre 3.100 chilometri quadri. Il più vasto territorio per una zona distretto». L’esito è un ridimensionamento che Vivarelli Colonna definisce «vergognoso, soprattutto se si considera che Grosseto, proprio utilizzando il criterio demografico, eroga al Coeso (l’organismo di raggruppamento socio-sanitario) 46 euro per residente, rappresentando un terzo del fatturato totale»