Una sfida che l’Anp vuole raccogliere e rilanciare. E’ quella della legge sul “Riordino dell’assetto istituzionale e organizzativo del sistema sanitario regionale”, recentemente approvata. Sulla sanità non si scherza – sottolinea l’Anp Cia Toscana – commentando la legge che vuole intervenire per razionalizzare e contenere i costi burocratici e amministrativi senza penalizzare i servizi.
«Meno burocrazia e più servizi – sottolinea il presidente Anp Cia Toscana Alessandro Del Carlo -, soprattutto per gli anziani. Siamo consapevoli che la legge nasce da esigenze obiettive di contenimento dei costi di funzionamento, rispetto ad un quadro finanziario nazionale mutato e indebolito dalla crisi economica, rispetto anche alla crescita dei costi dovuti ai nuovi processi di diagnosi e di cura e alle nuove esigenze assistenziali legate alla cronicità, conseguenza del fenomeno dell’invecchiamento della popolazione. Proprio perché siamo di fronte a problemi oggettivi, non abbiamo partecipato alle dispute politiche, (quasi tutte strumentali compreso la richiesta di referendum), che si sono manifestate nella fase di preparazione della legge. Preferiamo concentrarci sui problemi concreti che ci sono e si porranno nella fase di attuazione – prosegue Del Carlo -. In primo luogo l’individuazione della “zona distretto” che deve tenere conto delle caratteristiche del territorio, valutando con attenzione il disagio che vivono le popolazioni delle aree rurali e montane, per le quali la programmazione dovrà prevedere quantità e livelli di servizi adeguati. Così come sarà importante la definizione della nuova organizzazione dei presidi ospedalieri che, pur in un’ottica di area vasta, occorrerà garantire una disposizione equilibrata sui territori delle maggiori specializzazioni ospedaliere. La nuova organizzazione prevista dalla legge – continua il presidente Anp – dovrà inoltre favorire l’integrazione delle politiche socio sanitarie, una maggiore omogeneità nei livelli e nella qualità dei servizi erogati, nonché una più forte attenzione ai bisogni dei territori». Inoltre – secondo Anp Cia Toscana – c’è tutto il tema delle cure primarie, ovvero la diffusione delle “Case della Salute”, senza dimenticare un’adeguata collocazione nelle aree rurali e montane della regione. Mentre la massima attenzione ci dovrà essere sulle politiche della prevenzione.
«Il momento della programmazione – afferma Del Carlo – diventa un passaggio fondamentale, anche attraverso il contributo che le organizzazioni della rappresentanza sociale possono fornire nella segnalazione dei problemi socio sanitari. La partecipazione dei soggetti sociali dei territori va favorita in ogni modo; laddove operano le Società della Salute attraverso i comitati di partecipazione, mentre in altre realtà occorrerà costruire attorno ai sindaci, (che la legge opportunamente individua quali rappresentanti dei territori) momenti di consultazione e di partecipazione attiva con i soggetti della rappresentanza sociale. In particolare con le organizzazioni dei pensionati, poiché gli anziani sono ragionevolmente i maggiori fruitori dei servizi del sistema sanitario.
E una sfida importante per il sistema socio sanitario della Toscana – conclude Del Carlo -, per migliorare in efficienza, (a cominciare dalla riduzione delle liste d’attesa), garantire più qualità nei servizi, elevare i livelli di eccellenza, per confermare il carattere pubblico e universalista della sanità, che è una delle maggiori conquiste sociali e civili del nostro paese».