Test decisivi in queste ore al Giglio sulla Concordia per verificare il funzionamento dei movimenti della zavorra artificiale formata dalla cintura di cassoni ‘aria-acqua’ per far rigalleggiare la nave. I test elettrici e pneumatici sono sott’acqua. Nei preparativi cambia anche la sala controllo da dove il ‘senior salvage master’ Nick Sloane guiderà le operazioni con uno staff ristretto: è la stessa del ‘parbuckling’ ma ora è installata sul ponte più alto. In questa fase dell’operazione sono impegnate circa 300 persone.
Il relitto in assetto verrà ormeggiato a 30 metri a est Test In corso test dei sistemi elettrici e pneumatici dell’impianto dedicato alla movimentazione della zavorra dei cassoni, che formano una cintura intorno alla nave, ossia dei sistemi che servono per controllare e comandare l’immissione di aria compressa nei cassoni e la conseguente espulsione dell’acqua al momento del rigalleggiamento, per favorire la parziale riemersione del relitto. Inoltre, in vista delle manovre di spostamento del relitto e successivo rimorchio, i tecnici lavorano alla predisposizione sulla Concordia gli attacchi necessari per collegare i cavi dei rimorchiatori e sistemare le ancore di rinforzo previste per l’ormeggio della fase di rigalleggiamento. Secondo i piani, il 14 luglio – giorno fissato dal cronoprogramma per lo start delle operazioni di rigalleggiamento – grazie al sistema dei cassoni, prima dovrebbe risalire la poppa, poi a seguire la prua, quindi il relitto verrà riportato in assetto e ormeggiato a circa 30 metri a est, verso l’esterno dall’isola.
Ipotesi peggiore lo scivolamento del relitto I test di queste ore devono dare un corretto funzionamento degli apparati posizionati sulla nave. Sempre in base a quanto si apprende Costa spa e consorzio Titan Micoperi hanno predisposto un’analisi delle criticità e dei rischi dell’operazione che in una delle peggiori ipotesi prevede lo scivolamento della nave in una ‘scarpata’ marina di 100 metri di profondità davanti al Giglio.
Costa non dà informazioni dell’impatto sull’Isola, il sindaco: «L’isola sarà scollegata dal continente e non si sa per quanto» Al Giglio però, a circa una settimana dall’operazione di rigalleggiamento della Costa Concordia, il Comune non conosce quali programmi abbia Costa spa per mitigare al massimo «le interferenze dei lavori con le attività turistiche e socio-economiche dell’isola». Ad affermarlo è il sindaco Sergio Ortelli, facendosi portavoce delle lamentele dei suoi concittadini, riferendosi agli stop temporanei dei traghetti, ai divieti di accesso ad alcune spiagge, alla nautica da diporto, all’impatto su Giglio Porto. «Costa per ora – dice Ortelli – non è stata in grado di indicare, neppure approssimativamente, una minima programmazione delle operazioni di rigalleggiamento, che il Comune ha, senza esito, più volte e in più sedi richiesto di conoscere, tant’e’ vero – prosegue il sindaco – che ancor oggi non si conoscono ne’ possono prevedersi le interferenze delle operazioni con le attività e le esigenze socio-economiche dell’isola». Ortelli ha detto di aver ricevuto talvolta delle rassicurazioni verbali da parte di dirigenti di Costa, ma di non aver mai avuto un programma scritto con i punti di interessi per la popolazione gigliese e per i turisti dell’isola. Tra i disagi indicati «le limitazioni alla circolazione e all’accesso all’isola e alle spiagge, l’impegno delle aree a terra, le limitazioni alle attività nautiche. L’isola verrà ‘scollegata’ dal continente e non si sa ne’ i giorni ne’ per quante ore – ha detto Ortelli – mentre ho gente che viene in Comune o telefona per domandare cosa deve fare e come deve organizzarsi». Il sindaco del Giglio ha anche tenuto a precisare che «3-400 operatori non possono compensare i 4.000 vacanzieri di giugno, i 6-7.000 di luglio, i 10-12.000 di agosto».