Confiscati 4,8 milioni di euro a un imprenditore indagato nell'ambito delle indagini sul riciclaggio di denaro dall'Italia alla Cina attraverso agenzie di money transfer. Il provvedimento nei riguardi dell'imprenditore, indagato è stato emesso dal Tribunale di Prato su richiesta della Dda di Firenze, in applicazione della normativa di prevenzione antimafia.
Dichiarati redditi molto modesti La confisca di prevenzione è stata emessa a seguito di quanto accertato dagli investigatori nel corso delle indagini poi sfociate nelle operazioni 'Cian Liu' (2010) e 'Cian Ba' (2012): tra il dal 2008 al 2010 l'imprenditore avrebbe trasferito in Cina profitti frutto di evasione fiscale per 4,8 milioni di euro. Il trasferimento avveniva omettendo di comunicare il reale mittente delle transazioni, che venivano suddivise in tranche da 1.999,99 euro ciascuna. A fronte di tali transazioni, i redditi dichiarati erano molto modesti: 5.000 euro nel 2007, 19.000 nel 2008, 23.000 nel 2009 e 43.000 nel 2010. Per recuperare i soldi dell’evasione fiscale, all’imprenditore sono stati sequestrati una ditta tessile e un immobile a Prato, un immobile in provincia di Biella, due autocarri e una vettura.