PIOMBINO – Sarà uno dei primi nodi da sciogliere per il nuovo governo. Il rigassificatore di Piombino, considerato strategico dal premier Draghi e da quasi tutti i leader politici nazionali, è un’opera senza fondamenta.

Manca il via libera della commissario straordinario, Eugenio Giani, e su base locale prevale un forte scetticismo.La testimonianza è nei rilievi evidenziati dalle sezioni di Livorno e Grosseto della Cgil e portati all’attenzione di Snam. Le perplessità, ribadite in una lettere indirizzata a Giani, riguardano l’operatività del porto d Piombino (Livorno) e il rischio di incidenti gravi. “Se gli organi preposti prescrivessero l’interdizione totale alla navigazione e con essa l’impossibilità di navigare all’interno del porto di Piombino durante tali manovre – hanno sottolineato i sindacati -, questo comprometterebbe pesantemente la continuità territoriale e genererebbe un danno economico a tutta la comunità elbana e piombinese, e se cosi fosse ribadiamo la necessità di esprimere parere contrario al progetto”.

L’altra questione è in merito ai possibili incidenti. “Per quanto riguarda il raggio di rischio del rigassificatore, tenuto conto che l’operatività del porto è fortemente legata a questo aspetto – ha aggiunto la Cgil -, riteniamo che questo sia sottostimato rispetto all’eventuale danno da incidente, per queste ragioni riteniamo necessario che il commissario per sgomberare qualsiasi dubbio chieda ulteriori approfondimenti sul tema”.

E ancora: “Per quanto riguarda il tema del cloro e della Delta della temperatura evidenziato nella nostra precedente nota, alla luce delle novità e dei contatti intercorsi tra Snam e le imprese ittiche, qualora ci fosse da parte degli itticoltori un giudizio positivo alla proposta avanzata da Snam, ci atterremo a quanto verrà concordato, in caso contrario ribadiamo la necessità di tutelare tali attività”. Infine, un appello a Giani, perché “pretenda la stessa documentazione prevista dalla Valutazione di impatto ambientale, anche se non compresa nella procedura”.