Sulla vicenda dell’inchiesta della Procura di Firenze sulla gara dei rifiuti che ha portato agli arresti domiciliari il direttore generale di Ato Toscana sud, Andrea Corti, interviene il Partito Socialista di Siena.
Da tempo, infatti, il Psi aveva espresso critiche verso la gestione del sistema dei rifiuti, ipotizzando anche azioni eclatanti contro gli alti costi in bolletta del servizio, determinati, secondo i socialisti «da una gestione incontrollata ed autoreferenziale». «Provammo anche ad ipotizzare – si legge in una nota – l’inizio di una class action contro gli amministratori, ma rimanemmo soli ed il partito di maggioranza relativa (il Pd, ndr) non spese due righe a difendere i propri cittadini». Già nel luglio del 2015, prima dello scoppio dell’inchiesta, infatti, una delegazione del partito chiese e ottenne un incontro proprio con Corti al’Ato sul tema delle tariffe ai cittadini e sui costi per il servizio di smaltimento rifiuti.
«Crediamo che questi avvenimenti facciano riflettere sul sistema di gestione delle partecipate, ridotte ormai ad essere solo un ufficio di collocamento senza nessun controllo democratico. Auspichiamo che venga ripristinato il controllo della politica, e quindi dei cittadini, sulle imprese che gestiscono i servizi pubblici, soprattutto quelli ricadenti nel regime di monopolio, riappropriandosi delle aziende e gestirle sotto il controllo di tutte le forze politiche, modificando il sistema di nomine, riportandolo ad una rappresentanza proporzionale all’interno degli organi decisionali».
«Solo così potremmo limitare esempi di malcostume, come quello ipotizzato nel sistema della raccolta e smaltimento dei rifiuti, ed impedire quel meccanismo perverso di alleanza fra la cosiddetta “casta” e le imprese private, che invece di controllarsi a vicenda, si accordano ai danni degli utenti, snaturando la libera concorrenza e favorendo il consolidamento di gruppi di potere politico all’ombra di società pagate dai cittadini. Il Psi senese si batterà sempre e comunque per tutelare le fasce della popolazione più deboli, senza dogmi, ma con l’obiettivo legato alla sua storia riformista di favorire crescita e sviluppo di tutte le classi sociali.
In premessa al comunicato i socialisti esprimono, naturalmente, «preoccupazione per la notizia dell’arresto e ribadiscono fiducia nella Magistratura», ma anche perplessità «sulla decisione della restrizione della libertà individuale, sperando che la professionalità dei magistrati abbia ben valutato il provvedimento».