FIRENZE – La Toscana prova nuovamente a ridurre l’orario di servizio della Guardia medica. A lanciare l’allarme il Sindacato dei Medici Italiani (Smi) che in una lettera inviata al governatore Eugenio Giani si dice «preoccupato per l’ennesima prospettiva di tagli al Sistema Sanitario Regionale. Nello specifico facciamo riferimento al documento inviato dalla Asl Toscana Centro ai sindaci dei Comuni interessati e la paventata riduzione dell’orario del servizio della Guardia Medica in alcuni comuni dell’area della Asl».

Preoccpuazione simile era già divampata a novembre 2020 generando la levata di scudi a difesa del servizio da più parti

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Le motivazioni della Asl

«Il documento ipotizza la riduzione dell’orario dei medici della Continuità Assistenziale con la presenza della guardia medica fino alle ore 24 e non più fino alle 8 del mattino – spiega Giorgio Fabiani, responsabile regionale per la Toscana dello Smi “118 convenzionati” -. Tra le ragioni di questo taglio ci sarebbe lo spostamento dell’operato dei medici suddetti verso le attività di contrasto al Covid (Usca, alberghi sanitari, vaccinazioni, ecc..). Riteniamo che questa giustificazione sia opinabile nel merito, ma sicuramente sbagliata riguardo alla scelta dei tempi, infatti l’emergenza sanitaria dovrebbe cessare a luglio, ragione per cui avrebbe avuto senso eventualmente affrontare la questione mesi fa e non adesso. L’altra motivazione fornita dall’Asl fa riferimento alla riduzione del numero dei medici in rapporto all’esigenze del sistema – prosegue -. Su questo riconosciamo lo scarso numero dei medici rispetto alle necessità, ma crediamo che la soluzione al problema sia quella di utilizzare tutte le risorse disponibili nel miglior modo possibile, togliendo, per ragioni emergenziali, tutte le incompatibilità’ che non permettono ai medici stessi di aumentare il proprio volume di lavoro».

Non solo riduzione di orari

Per il responsabile del sindacato dei medici “oltre alla riduzione dell’orario di lavoro della guardia medica, l’Azienda Toscana Centro prevede accorpamenti di sedi non meglio specificati che riteniamo inaccettabili perché, da sempre, ci battiamo per tutela dei diritti dei medici e per la salvaguardia della salute dei cittadini. Non è pensabile annullare il servizio dalle ore 24 alle ore 08 lasciando come unico baluardo il 118, già devastato da tagli e “riorganizzazioni”. Facciamo riferimento alle numerose postazioni medicalizzate tagliate negli anni e trasformate in postazioni infermieristiche, ultima in ordine cronologico la chiusura della postazione medicalizzata di Fosdinovo (Massa Carrara) che ha creato in questi giorni polemiche tra il sindaco e l’Azienda sanitaria. Quindi, per tutte queste ragioni, il sindacato Smi si dichiara contrario al taglio delle postazioni medicalizzate del 118; al task shifting (sostituzione di una figura professionale, il medico, con un’altra, l’infermiere) ; all’h16 cioè la riduzione dell’orario di lavoro dei medici della continuità assistenziale; all’accorpamento delle sedi di guardia medica.