Il Tribunale amministrativo regionale della Toscana (Tar) ha registrato un incremento del 17% dei ricorsi nel 2014, un dato definito in controtendenza rispetto agli ultimi anni. È quanto emerso stamani a Firenze nelle relazioni illustrate all’apertura dell’anno giudiziario 2015. I lavori sono stati aperti da l’intervento del neo-presidente del Tar della Toscana, Armando Pozzi, nel ruolo da pochi giorni. Il contenzioso, viene spiegato nell’analisi dell’attività giurisdizionale del tribunale amministrativo, risente ancora degli effetti della crisi economica che da anni attanaglia il paese. Ciò emerge dalle controversie che «notoriamente appartengono ai settori trainanti dell’economia come gli appalti, il commercio e le attività produttive in genere, l’edilizia, anche se è da rilevare che in particolare sul contenzioso in materia di appalti incidente in maniera rilevante l’ammontare del contributo unificato».
Il bilancio 2014 del Tar della Toscana Nel 2014 sono pervenuti al Tar della Toscana 2.222 (+17%) ricorsi, sono stati definiti 2.884 ricorsi mentre sono 7.040 i ricorsi pendenti. Tra i ricorsi pervenuti sono 596 quelli in materia di edilizia e urbanistica, 302 quelli per esecuzione del giudicato, 255 per contenziosi con Atenei universitari, 137 sono relativi ad appalti pubblici e all’attività della Regione Toscana. Nel totale dei ricorsi pendenti di fronte al Tar fanno la parte del leone i 3.488 ricorsi in materia edilizia e urbanistica. Tra i rilievi evidenziati nella relazione stilata dal magistrato Maurizio Nicolosi, facente funzione di presidente del Tar della Toscana prima dell’arrivo di Pozzi, uno riguarda anche la dotazione del personale amministrativo che «resta tuttora al di sotto del 18% rispetto all’organico del tribunale. La situazione dell’organico tuttavia andrà in prospettiva peggiorando perché nel corso del 2015 ci saranno alcuni pensionamenti».
L’apertura dell’anno giudiziario «Il nostro organo di autogoverno dovrebbe introdurre semplici metodi e procedimenti oggetti e trasparenti di accertamento, piuttosto che talvolta cedere a logiche autoreferenziali – purtroppo innervate in tanti settori del nostro corpo sociale, magistratura compresa – preoccupate più delle garanzie totale senza responsabilità alcuna». Sono state queste le parole del nuovo presidente del Tar della Toscana, Armando Pozzi, nella sua relazione alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2015. «Un sistema ancora inquinato da quelle che io chiamo le nozioni malintese e pericolose – ha aggiunto -: la nozione malintesa di indipendenza (della magistratura e dei suoi organi di autogoverno, delle autorità di garanzia e di controllo, ecc.), la nozione malintesa di autonomia, la nozione malintesa di discrezionalità amministrativa, tanto per citarne solo alcune».