Roma, 11 dic. (askanews) - Marta Cartabia è la nuova presidente della Corte Costituzionale: prende il posto di Giorgio Lattanzi, al vertice della Consulta dal marzo del 2018, e il cui mandato è scaduto il 9 dicembre scorso. E' la prima donna a guidare la Corte. Cartabia è stata eletta dal collegio dei giudici in seduta a porte chiuse: hanno preso parte alla votazione 15 giudici. I voti a favore sono stati 14 (con l`astensione di Cartabia). Rimarrà in carica fino al 13 settembre 2020, quando scadrà il suo mandato di giudice costituzionale. La neopresidente ha confermato come vicepresidenti i giudici Aldo Carosi e Mario Morelli. Cinquantasei anni, nata a San Giorgio su Legnano (Milano), sposata, tre figli, Marta Cartabia è professore ordinario di Diritto costituzionale: nel settembre 2011 venne nominata dall'allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano giudice della Corte costituzionale, di cui è stata vice presidente dal novembre 2014.

Marta Cartabia, presidente della Corte Costituzionale, riceverà sabato 29 agosto al Castello Pasquini di Castiglioncello (Livorno) il Premio Speciale Cultura Politica, intitolato a Giovanni Spadolini. L’onorificenza ha l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, è giunta alla 15esima edizione e le sarà consegnata dal sindaco Daniele Donati e da Cosimo Ceccuti, presidente della fondazione ‘Giovanni Spadolini – Nuova Antologia’. Dopo la consegna del Premio Marta Cartabia sarà intervistata dal giornalista Paolo Mieli nell’ambito della rassegna ‘La forza delle idee’.

La motivazione «L’Italia in Europa è il titolo di uno dei libri di Marta Cartabia – riporta la motivazione del premio – ma è anche la sintesi del suo percorso culturale basato sul confronto e sulla integrazione tra i diversi ordinamenti». La motivazione ricorda che Marta Cartabia è la «prima donna a guidare la Consulta. Il suo esempio dimostra che è possibile sfondare il ‘soffitto di cristallo’ che spesso blocca le donne competenti sulla soglia della stanza del potere, ma è anche la testimonianza che con intelligenza, impegno, passione e competenza si può incidere sulla realtà che ci circonda. Sono i valori di ‘quella certa idea dell’Italia’ cara a Spadolini e la motivazione più profonda per questo riconoscimento».