Eike Schmidt, 51 anni, è stato confermato alla guida delle Gallerie degli Uffizi per altri quattro anni. Il decreto di rinnovo del direttore del museo fiorentino è stato firmato dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini. Il primo incarico quadriennale di Schmidt scade il prossimo 31 ottobre. Dal 2015 al 2018 la direzione di Schmidt, spiega il Ministro in una nota, ha determinato «un forte rinnovamento in termini di riallestimento e ammodernamento delle sale e di rilettura delle collezioni che ha determinato una forte crescita del numero dei visitatori: +6% agli Uffizi (che ha un sistema di regolazione degli accessi a numero chiuso)».
Il museo più bello del mondo Anche nel 2019 il museo sta viaggiando a tassi di crescita superiori a quelli della media nazionale. Due settimane fa il direttore degli Uffizi ha rinunciato alla carica di direttore del Kunsthistorischen Museum di Vienna, dove era atteso dal prossimo 1° novembre, alla scadenza del suo mandato quadriennale alla galleria fiorentina. La cancellazione a breve termine, a ridosso dell’entrata in vigore della carica, aveva suscitato il risentimento del Ministro della Cultura austriaca, Alexander Schallenberg. Schmidt si è recato nei giorni scorsi a Vienna per chiarire la vicenda. La scorsa settimana Schmidt è stato nominato presidente del nuovo cda del Fondo edifici di culto (Fec) del Ministero dell’Interno, che resterà in carica per il quadriennio 2019-2022. «Sono davvero entusiasta di poter continuare a lavorare per gli Uffizi e per Firenze – ha dichiarato proprio Eike Schmidt -. Questi quattro anni alla guida delle Gallerie sono stati incredibili, pieni di meraviglia, di sorprese, di obiettivi da raggiungere: oggi posso assicurare che continuerò a mettere tutto il mio impegno e il mio cuore al servizio delle Gallerie per altri quattro anni. Le cose da fare sono ancora tante ma posso contare su collaboratori eccezionali e, per quanto mi riguarda, darò come sempre tutto me stesso per rendere gli Uffizi il museo più bello del mondo. Anche se già lo sono».