«Presidente Clarich si dimetta. Ella sa perfettamente di muoversi contro lo statuto della Fondazione Mps e, ancora di più, contro le aspettative e la volontà di Siena. Sappiamo perfettamente quanto sia difficile evitare che una aggregazione della Banca, non so quanto inevitabile, comporti un danno colossale al lavoro e al reddito per le nostre comunità.
Ma ci consenta di fare, con intelligenza, questa nostra battaglia. Sperabilmente non solo difensiva. Lei non la farà perché seguirà, con diligenza, gli obbiettivi di altri poteri e altre autorità e non interloquirà con esse e con gli altri azionisti, avendo a cuore gli interessi dell’azienda ma anche quelli di Siena.
Presidente Clarich, i risultati della sua gestione non sono affatto brillanti, le perdite si susseguono e il rapporto con le nostre comunità sono più un fastidio che un terreno di lavoro. Anche per questo non mi pare giusto che continui a esercitare il ruolo di presidente in modo cosi commissariale e distante.
Presidente Clarich, consenta alle nostre comunità e a tutte le loro rappresentanze di riprendere, con impegno condiviso, il governo di una loro, fondamentale, istituzione».
Durissima presa di posizione di Sandro Starnini, esponente storico del Partito Democratico, già presidente della Provincia e consigliere regionale, nei confronti del professore e avvocato che presiede la Fondazione Mps, Marcello Clarich dopo le dichiarazioni che tanto scalpore hanno suscitato in città.
Quella di Starnini è la richiesta più esplicita e diretta, ma già ieri erano stati i sindacati riuniti a chiedere un passo indietro al presidente Clarich, così come aveva fatto “Siena Attiva”, il partito vicino al vicesindaco Fulvio Mancuso, invitandolo a prendere atto della volontà della Deputazione e dei cittadini ed a comportarsi di conseguenza “altrimenti si assuma le sue responsabilità”.
Più felpata, invece, la presa di posizione del Pd a livello di unione comunale guidata da Alessandro Masi che, in una nota invita Clarich a «credere di più nella volontà già espressa dalla Deputazione generale della stessa Fondazione», perché la direzione generale della Banca a Siena è «nell’interesse generale del territorio non solo senese ma anche regionale». Per questo il Pd invita i livelli superiori del proprio partito, regionale e nazionale, a “muoversi e crederci di più”, auspicando anche una sorta di “fronte comune di tutte le forze della città”. Dopo la sua esternazione in Consiglio Comunale, il sindaco Bruno Valentini, ha convocato per la prossima settimana i deputati di sua nomina della Dg della Fondazione.