«Mio padre non si è suicidato, mai si sarebbe tolto la vita lui che la vita la amava». Così Carolina Orlandi, figlia della vedova del capo della comunicazione di Mps David Rossi che lei considerava «il mio secondo padre», in un’intervista esclusiva al settimanale ‘Oggi’ in edicola da domani.
«David sapeva qualcosa di importante» Carolina Orlandi chiede verità sulla morte di Rossi precipitato dalla finestra del suo ufficio a Rocca Salimbeni il 6 marzo 2013. «Dallo scorso novembre la Procura di Siena indaga per omicidio. Le indagini, chiuse in tutta fretta dopo la morte di mio padre, sono state riaperte grazie alle nostre ricerche e alle nostre perizie. David sapeva qualcosa di importante. Forse ha minacciato di parlare. Per questo è stato ucciso» dice la ragazza nell’intervista, elencando poi gli elementi che rendono a suo dire incredibile il suicidio, a partire dall’oggetto, forse un orologio, che cade dall’alto sul selciato dove da circa mezz’ora Rossi è riverso. Commenta Carolina: «Un dettaglio sconcertante, ma non è l’unico. L’ora registrata nel video non corrisponde a quella effettiva: è avanti di 16 minuti. Il perito sostiene che potrebbe anche essere stato manomesso». E poi «la presenza di persone vicino al corpo di papà. Secondo il perito compaiono poco dopo la caduta di David e restano lì fino alla sua morte avvenuta 22 minuti dopo l’impatto». Quindi «la stessa dinamica della caduta, che è stata giudicata dai nostri periti incompatibile con l’ipotesi di suicidio. Incompatibile con la caduta anche la ferita alla testa. Sulle braccia di David ci sono i segni di una colluttazione». E infine i biglietti che avrebbe scritto alla moglie: «Biglietti stracciati e ritrovati nel cestino del suo ufficio, nei quali David si rivolge a mia madre chiamandola ‘Toni’ o ‘Amore’. E non l’aveva mai fatto».