È di due milioni e mezzo di euro il finanziamento complessivo ricevuto dal dall’Università’ degli Studi di Siena e dall’archeologo Richard Hodges per il progetto quinquennale “Origini di una nuova unione economica (VII-XII sec.): risorse, paesaggi e strategie politiche nel Mediterraneo”. Il progetto che ha valso il conferimento del prestigioso riconoscimento ha come tema la storia economica del Mediterraneo Medievale, un argomento sul quale sia il professor Hodges, sia il team UniSi vantano numerose importanti pubblicazioni. È questo un successo per l’Università di Siena, che anche questo anno risultata prima nella classifica Censis tra gli atenei medi della penisola, e anche un prestigioso riconoscimento per il settore delle scienze umane, raramente vincitore di finanziamenti di tale entità.
La ricerca “Origins of a new economic union (7th-12th centuries): resources, landscapes and political strategies in a Mediterranean region” è un ambizioso progetto che ha superato la severa selezione europea anche e soprattutto grazie alle notevoli competenze possedute dal professor Richard Hodges – Principal Investigator del progetto – e dal team di UniSi coordinato dalla professoressa Giovanna Bianchi, composto da archeologi del Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali e ricercatori di altri dipartimenti dell’ateneo senese (Diparimenti di Biotecnologie, Chimica e Farmacia e anche quello di Scienze della Terra).
Lo studio Nella nota ufficiale si legge come «negli ultimi trenta anni l’Archeologia Medievale ha fornito molti dati in grado di cambiare la canonica interpretazione della storia dell’Europa dopo la caduta dell’Impero romano sino ai secoli centrali del Medioevo. Recentemente sono stati elaborati importanti quadri di sintesi riguardanti soprattutto l’Europa del Nord che, a differenza di quella del Sud, tra VII e IX secolo ebbe una importante ed omogenea crescita economica. È solo a partire dal IX secolo che alcune regioni dell’Europa meridionale, come l’Italia, furono coinvolte in analoghi processi di trasformazione. Il progetto ambisce alla comprensione di tali processo attraverso un’attenta analisi cambiamenti degli insediamenti umani, dei paesaggi naturali ed agricoli in relazione allo sfruttamento delle risorse e delle diverse strategie politiche. Il territorio oggetto del progetto si trova nella Maremma settentrionale, tra i rilievi delle Colline Metallifere e l’area costiera, e si estende dal golfo di Follonica a quello di Piombino. Questo territorio nel Medioevo era contraddistinto da una varietà di ambienti naturali (paludi costiere; colline; rilievi montuosi) e da numerose risorse economiche (silvicoltura, sfruttamento del sale; allevamento; cerealicoltura; risorse minerarie per la produzione di metalli monetabili). Tali caratteristiche rendono questo comprensorio un territorio-tipo del Mediterraneo occidentale, rappresentativo di altri contesti con simili peculiarità. La principale finalità del progetto è la comprensione dei tempi e delle modalità della crescita economica tra VII e XII secolo e di quali siano state le condizioni che l’hanno resa possibile. Questo consentirà di mettere a fuoco un nuovo scenario storico grazie anche all’apporto di dati originali sui sistemi di scambi economici-commerciali dell’alto Tirreno, il cui studio sinora è rimasto più marginale rispetto alle altre rotte commerciali del Tirreno centrale, dell sud dell’Italia o dell’area adriatica. Attraverso un continuo confronto tra Nord e Sud Europa nell’Altomedioevo il progetto si propone di elaborare un innovativo modello storico dei complessi meccanismi che regolarono lo sviluppo economico nel Mediterraneo nord-occidentale tirrenico, e che crearono i presupposti per la rinascita legata alle città marinare e alle realtà comunali, preludio al Rinascimento sud-europeo».