Dopo il parere espresso dai cittadini con il referendum dello scorso novembre a dire no alla fusione tra i Comuniè ora il Consiglio regionale della Toscana per Bibbiena e Ortignano Raggiolo (Arezzo), Dicomano e San Godenzo (Firenze), Montepulciano e di Torrita di Siena (Siena) e tra Asciano e Rapolano Terme (Siena).

Il dibattito in aula Nel dibattito Marco Casucci (Lega Nord) ha sottolineato la poca affluenza al voto. «Occorre riflettere sulla partecipazione – ha detto -, che non è sentita» e ha accusato la maggioranza di «continuare a spingere sulle fusioni procedendo in modo ideologico». Sulla stessa linea Gabriele Bianchi (M5s), secondo cui «laddove sindaci si muovono e informano cittadini, ecco che la fusione va in porto», sottolineando la necessità di «coinvolgere i cittadini nelle scelte». A ribadire la posizione della maggioranza è stato Massimo Baldi (Pd): «Le fusioni in alcuni territori sono un nostro orientamento programmatico, quindi incoraggiamo fusioni prendendo atto della volontà di popolazioni. Nelle ipotesi che discutiamo oggi – ha aggiunto – queste intenzioni non ci sono». Così come precisato anche dal presidente della commissione affari istituzionali, Giacomo Bugliani (Pd): «Dare la responsabilità del voto contrario alla maggioranza è fantasioso, dopo che le opposizioni hanno votato a favore del referendum. Il Pd ha interpretato le proposte in linea con quanto affermato dai territori e ha espresso voto contrario».