VOLTERRA – Dal primo giugno, con la nascita dell’Associazione Palazzo Viti, hanno riaperto al pubblico le meravigliose stanze dell’antica dimora storica.
Con la recente scomparsa di Umberto Viti, fautore di questa svolta importante, la neonata associazione ha preso così le redini della prestigiosa sede museale, che ospita decorazioni, arredi ottocenteschi, quadri e collezioni esclusive, assieme a particolarità provenienti dall’estremo oriente, raccolte durante i viaggi e le peripezie di Giuseppe Viti, icona dei cosiddetti “viaggiatori dell’alabastro”.
L’associazione, senza scopo di lucro, porterà da ora in poi avanti, attraverso l’opera dei soci e dei volontari, la promozione, la memoria, la ricerca sugli aspetti legati al fenomeno dei “viaggiatori dell’alabastro”, anche attraverso momenti di formazione, conferenze e rapporti con scuole ed Università. Un sogno, quello di Umberto Viti, che si realizza quindi, permettendo al Palazzo di non chiudere al pubblico.
Fino agli ultimi mesi in cui ha curato l’attività della struttura, Umberto Viti ha continuato a mettere passione e idee, coltivando grandi e piccoli sogni da realizzare, nel Palazzo di sua proprietà. L’ultimo in ordine di tempo probabilmente è stato quello di riuscire ad illuminare gli antichi ed enormi candelabri in alabastro, commissionati all’epoca dall’Imperatore del Messico Massimiliano d’Asburgo, poi trucidato nel 1867.
I candelabri rimasero invenduti ed il mancato pagamento portò al fallimento numerose attività artigianali di Volterra. Umberto Viti, riuscendo nell’impresa, dalle non poche difficoltà, di dar luce ai preziosi candelabri, avvalendosi delle odierne maestranze volterrane, si è preso così, proprio negli ultimi anni di vita, una sorta di rivincita sulla storia, creando nel contempo ulteriori occasioni per venire ad apprezzare aspetti straordinari ed unici come questo, gelosamente custoditi nell’antica dimora di Palazzo Viti.