Una grande scritta di circa 20 metri di lunghezza per 2, composta da 13 lettere (di-segnate), alte da terra 32 cm. E’ “restiamo umani”, l’installazione di Carlo Errico, Antonio Sanna e Stefano Tonelli , visibile a Bolgheri (Livorno) dal 16 aprile fino alla prima metà di maggio in piazza Alberto (inaugurazione ore 18,30).
Un grido di speranza per il futuro L’installazione, fruibile dall’alto, quasi come messaggio d’aiuto, ma anche dal basso come sedute letterarie per i visitatori dell’antico borgo toscano, reso celebre dal Carducci per il suo viale dei cipressi, è un invito a ricordare a tutti l’importanza e il valore sacrale della nostra umanità in tempi in cui egoismo e superficialità sembrano farla ormai da padroni, per lanciare in alto un grido di costruttiva speranza e per riflettere sul futuro da lasciare ai nostri figli. L’obiettivo degli artisti è fare di Boglheri la culla di una piccola rivoluzione educata dove l’arte ritorni protagonista, e che parta da questo piccolo borgo incontaminato per contagiare tutta Italia.
Nel ricordo di Vittorio Arrigoni Il font scelto dagli autori è un Helvetica Neue per la sua eleganza unita ad un elevato grado di neutralità, per la sua essenzialità, alta leggibilità e risolutezza formale. L’iniziativa è a cura di Bolgheri Art, micro cantiere di idee con il patrocinio del Comune di Castagneto Carducci realizzata in collaborazione con Massimo Piccin dell’Azienda Agricola Sapaio. , che attraverserà la Pasqua ebraica e la Pasqua cristiana, il 25 aprile ed il primo maggio , vuole anche essere un affettuoso ricordo di Vittorio Arrigoni che così, in un intervista, descriveva “restiamo umani” : «Restiamo umani è un invito a ricordarsi della natura dell’uomo, io non credo nei confini, nelle barriere, credo che apparteniamo tutti, indipendentemente dalle latitudini o longitudini, ad una stessa famiglia che è la famiglia umana».