Michelangeloemulo di Leonardo, che si ispirò ad una complessa figura geometrica, una speciale sfera ideata dal genio di Vinci, per realizzare una delle sue opere meno note, il “coronamento” (1525) della lanterna progettato su commissione di Papa Leone X, che era collocato sulla cupola della Sagrestia Nuova della Basilica di San Lorenzo a Firenze.
La scoperta L'ispirazione che lega i due artisti è stato scoperta durante i lavori per il restauro architettonico della cupola, che ha comportato la rimozione del “coronamento”. Lo studio ravvicinato di uno tra gli oggetti meno noti della creatività michelangiolesca ha fatto emergere particolari e caratteristiche salienti, compresa la dipendenza tra alcuni disegni geometrici di Leonardo e la figura progettata da Michelangelo. Il poliedro, che Vasari descrisse "a settantadue facce", in realtà ne ha solo 60, triangolari, impostate sugli spigoli di un dodecaedro, formando così un solido con 12 piramidi a base pentagonale, chiamato ''Duodecedron elevatus solidus''. Un poliedro simile si trova rappresentato nel manoscritto di Luca Pacioli ''De Divina Proportione'', che contiene anche 60 disegni derivati dagli originali di Leonardo.
La figura del mistero Vincenzo Vaccaro, funzionario della Soprintendenza per i Beni Architettonici che per anni ha studiato il significato di questa forma così singolare e unica, ha affermato: «Quello del “duodecedron elevatus solidus”, eseguito da Leonardo, essendo costruito con triangoli equilateri sembra somigliare ad una mazza ferrata. In realtà – ha aggiunto – sono 12 piramidi pentagonali che nascono dalle facce pentagonali del dodecaedro. La forza insita nell'etere, nello spazio di cui il dodecaedro è il simbolo, che tenta di espandersi, di emergere in tutte le direzioni. Ma questa immagine è troppo lontana da quella nota e rassicurante della sfera che tutto comprende ed include. Tuttavia – conclude – Michelangelo condivide l'immagine di forza e di espansione dell'originale disegno di Leonardo, ma la nasconde usando triangoli isosceli che danno alle piramidi pentagonali un’altezza minore e fanno somigliare il poliedro ad un cristallo che amplifica e scompone la luce».