E’ il figlio di Pier Luigi Camilli, sindaco di Pitigliano (Grosseto), il reporter italiano morta a Gaza. E in paese è stato dichiarato il lutto cittadino per la morte di Simone Camilli, giornalista professionista che lavorava per Associated Press. Sul sito dell’Amministrazione si legge che« tutte le manifestazioni in programma sono sospese fino a data da definire in conseguenza del grave lutto che ha colpito la famiglia Camilli». Dopo aver appreso della morte di Simone, il quartiere ebraico in segno di rispetto e lutto ha chiuso la Sinagoga e l’ingresso ai turisti di tutto il quartiere. Almeno fino a domenica, quindi la piccola zona che si trova nel centro storico di Pitigliano, una delle poche rimaste in Italia, rimarrà interdetta ai turisti. Mentre il parroco del paese ha organizzato per domani una veglia di preghiera in cattedrale.
Simone Camilli aveva 35 anni ed era nato a Roma nel 1979. E’ morto in un’esplosione insieme ad altre 4 persone a Beit Lahiya nel nord del paese. La strage è avvenuta durante un tentativo di smantellare un missile israleliano da parte di esperti palestinesi. Giornalista professionista dal 2008, aveva conseguito il diploma al Morgagni – storico liceo scientifico nel quartiere romano di Monteverde Vecchio – prima di una laurea e di un master all’Università La Sapienza di Roma. Lavorava da febbraio 2005 per l’Aptn (Associated Press Television News) da settembre 2010 per l’IFAD (Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo, un’agenzia delle Nazioni Unite), per cui coordinava la produzione di filmati nei Paesi in via di sviluppo. Aveva una grande esperienza di Medio Oriente e di Striscia di Gaza, dove nel 2012 aveva seguito l’operazione ‘Pilastro di Difesa’ e nel 2008 l’operazione ‘Piombo fuso’ dell’Esercito israeliano. Un anno prima aveva, inoltre, documentato il rilascio di Alan Johnston, un giornalista della Bbc rapito, ma tra le sue esperienze professionali ci sono anche – come si legge sul suo profilo Linkedin – la tragedia della Costa Concordia, i funerali di papa Giovanni Paolo II e il conclave per l’elezione di papa Benedetto XVI. E’ il primo giornalista straniero morto a Gaza dall’inizio di questa nuova offensiva israeliana.
«Partiamo stasera per Gaza e domani ce lo riportiamo a casa», ha annunciato Pier Luigi Camilli, aggiungendo di essere «fiero» di suo figlio. «Aveva questo lavoro nel sangue». Il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, ha espresso il suo cordoglio: «La morte di Simone Camilli è una tragedia, per la famiglia e per il nostro Paese». Vicinanza alla famiglia è stata espressa anche dalla Fpa (associazione della stampa estera in Israele e nei territori palestinesi), dal segretario della Fnsi (Federazione nazionale stampa italiana) Franco Siddi e dal presidente dell’Ordine dei giornalisti della Toscana, Carlo Bartoli che ha parlato di «una tragedia che colpisce un’intera comunità e tutta la nostra categoria».