«Vedo e rilancio». Se la città di Firenze fosse una partita a poker sarebbe stata questa la mossa di Matteo Renzi che, dimentico di essere uomo chiave della campagna elettorale del Pd, si dedica prima a fare il sindaco della sua città preferendo tracciare la sua personale agenda in merito a urbanistica, sport, politica. Temi centrali, insieme ai nodi più serrati per Palazzo Vecchio che riguardano la Tav e le difficoltà del Maggio fiorentino.
 
Capitolo Tav «Abbiamo fatto tutti i controlli, il Comune di Firenze non ha omesso niente, così come ha riconosciuto la Magistratura – ha detto Renzi dopo la seduta di ieri del Consiglio comunale fiorentino -. Mentre le tante osservazioni che i No Tav avevano fatto sull'opera non si trovano negli atti dei pubblici ministeri». A chi gli ha chiesto della mancata riattivazione dell'organismo di controllo interistituzionale Osservatorio sulla Tav, presieduto dal Comune di Firenze, il sindaco ha detto di ritenerlo «un errore, che noi – ha spiegato – avevamo contestato con lettera al Ministero. Figuriamoci se noi non vogliamo l'Osservatorio. Detto questo, in ogni caso, è bene che il Governo, prima di andare via, firmi e sblocchi questo benedetto Osservatorio, per un naturale atto d’interesse e attenzione verso i cittadini».
 
Capitolo Maggio fiorentino Durante il consiglio comunale di Firenze, protesta dei dipendenti del Maggio “licenziati” – lo scorso 31 dicembre – dal primo cittadino in qualità di presidente della Fondazione che governa l’ente lirico. «Noi siamo in prima linea per trovare una soluzione alle persone che devono lasciare il proprio incarico per assumerne altri, lo abbiamo fatto dimostrando particolare attenzione agli incentivi negli ultimi mesi – ha spiegato Renzi -, lo faremo anche rispetto alle otto persone che si trovano oggi in una fase di difficoltà. Porteremo il Maggio in pareggio quest'anno, così come abbiamo fatto con Ataf e Firenze Parcheggi. Ho messo la faccia di fronte ai fiorentini – ha aggiunto – dicendo che non ci sarà più un euro di soldi pubblici a venire mal impiegati o comunque non inseriti in una cornice di aziende in pareggio. Credo che si debba avere il coraggio di dire che il sindaco non ha licenziato nessuno, ma che c'è invece stato un accordo sindacale fatto da Regione, Provincia, Comune, teatro, e firmato da due sindacati importanti che si chiamano Cgil e Cisl. Questo è l'accordo su cui esiste una polemica nella quale si continua a dire che “il sindaco licenzia”. Ma è la stessa intesa a dire di ridurre il numero dei lavoratori, perché al Maggio non reggiamo una situazione in cui il costo del personale assorbe praticamente tutto».
 
Capitolo infrastrutture E dopo aver “visto” nella giornata di ieri, oggi Matteo Renzi ha rilanciato su più fronti la sua agenda, tracciata in diretta sulle frequenze di Radio Toscana. «Mercafir e Ataf costituiranno una realtà unitaria». Ha annunciato il sindaco, parlando della società che gestisce il mercato ortofrutticolo e della società pubblica (da cui è stato scorporato il ramo Tpl, privatizzato) che gestisce il patrimonio immobiliare della vecchia Ataf. «Faremo una realtà unica dal punto di vista immobiliare – ha detto Renzi – è una grande scommessa che andrà avanti nel corso delle prossime settimane». Sull’area Mercafir, Renzi ha aggiunto altre “fiches” sul tavolo fiorentino, rilanciando, proprio in quella sede, il tema del nuovo stadio. «Potrebbe arrivare una proposta da un privato per realizzarlo lì – ha detto -. E se così fosse, partirebbe finalmente il percorso per portare non solo uno stadio alla Mercafir, ma anche 2.500 posti di lavoro per la città». Il sindaco ha anche ammesso che «l'operazione è molto complessa», ma ha sottolineato come siano stati fatti dei passi in avanti significativi sulla verifica della fattibilità tecnica di questa scommessa. «Al momento sullo stadio stiamo aspettando – ha aggiunto Renzi – ragionevolmente entro il bilancio, perché quella è la sede per eventualmente apporre delle modifiche, per vedere se c'è o non c'è un interesse da parte di qualche privato».
 
Capitolo politico A chiusura di tutte questi progetti, l’investitura di carattere politico per Stefania Saccardi che sarà il nuovo vicesindaco di Firenze dopo le elezioni politiche del 24 febbraio. Saccardi, esponente del Pd e assessore comunale al welfare, prenderà il posto dell'attuale vicesindaco Dario Nardella, dato come sicuro eletto in Parlamento insieme all'assessore all'Istruzione Rosa Maria Di Giorgi. «Come riorganizziamo la giunta lo vediamo da qui a quando vanno via», ha spiegato Renzi che resta però al tavolo. Altre partite lo attendono ancora.

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