Niente Roma, Matteo Renzi rilancia la sua sfida per il futuro di Firenze. È questo il nodo centrale dell’intervista che il sindaco-rottamatore ha rilasciato a Marzio Fatucchi per il Corriere Fiorentino. «Ci sono ancora moltissime cose da fare. La città è ancora troppo sporca, non ha un sistema di servizio pubblico europeo, sebbene ci siano alcune cose migliori come il biglietto Ataf fatto via sms. Inoltre c’è da fronteggiare un calo di risorse pesante e preoccupante: nel 2004 c’erano un miliardo e 400 milioni di fondi, nel 2011 600 milioni»
Nessuna fuga da Firenze Renzi ribadisce quindi il suo impegno per il capoluogo toscano, e per la sua cittadinanza. «Non sto cercando di scappare da Firenze. Sono ben soddisfatto che il governo abbia recepito la proposta Anci sulle Città metropolitane. L'ipotesi di Palazzo Chigi è molto ardita, e complessa. Ma è l'unica che potrebbe portarmi via da Palazzo Vecchio. Non mi farò tentare dalla politica romana, da un posto di parlamentare, di ministro o sottosegretario: come diceva Rino Gaetano, “sottosegretari, sottoufficiali, sottaceti”. Io ho un impegno con questa città. Se ci sarà la chance di giocarsi la partita delle primarie, e quindi di cambiare l'Italia, non credo ci sia un fiorentino che possa pensare che questa sarebbe una fuga da Firenze, ma una grande occasione per Firenze». Ha affermato Matteo Renzi nell'intervista.
Sul PdLo scambio di cortesie con il segretario del Pd Pierluigi Bersani, definito «un galantuomo», è «il riconoscimento di una cosa che penso: Bersani è una persona per bene, tenace e solida – continua Renzi -. Su molte cose non la penso come lui: non ho però mai fatto mancare il mio rispetto verso una persona che potrebbe essere mio padre. È pieno di politici invece che ti sorridono e poi alla prima curva cercano di fregarti. Io combatto lealmente Bersani, a viso aperto, perché non condivido le sue idee, alcune novecentesche». Sabato prossimo, l'assemblea del Pd non dovrebbe decidere le regole delle primarie che Renzi chiede da tempo. «Intanto ho cambiato programma, il 14 vado a Roma e dopo l'assemblea porto la famiglia a vedere i Musei Vaticani. A settembre aspetteremo le regole e la data delle primarie», chiude il primo cittadino fiorentino.