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AREZZO – Caldo, sole e tanta voglia di stare all’aria aperta. Sì ma con le dovute precauzioni.

I consigli della Asl Toscana Sud Est

Con il repentino aumento delle temperature di questi giorni, la Asl Toscana sud est rinnova l’appello all’attenzione per tutti e in particolare per le persone sopra i 70 anni, i disabili, i malati cronici, chi segue terapie farmacologiche, i bambini molto piccoli. Ecco che i professionisti della Dermatologia di Arezzo, come ogni anno, ricordano le buone pratiche, dando consigli e indicazioni utili per evitare spiacevoli sorprese, come le scottature e i colpi di calore che potrebbero rovinare le giornate di vacanza, determinando anche serie conseguenze.

Le raccomandazioni

A una adeguata esposizione al sole deve corrispondere una corretta fotoprotezione, ovvero adottare precauzioni per proteggersi adeguatamente dai raggi ultravioletti del sole, causa principale dell’invecchiamento precoce della pelle e di molte patologie cutanee, tra cui i tumori, oggi sempre più frequenti. E’ pertanto consigliato di:
evitare di mettersi al sole nelle ore centrali della giornata (11-16) e comunque mai troppo a lungo; utilizzare sempre fotoprotettori (creme solari) almeno con fattore medio (20-30) e applicarli frequentemente, anche dopo il bagno, scegliendoli in base al proprio fototipo;
non usare prodotti fotosensibilizzanti (profumi, cosmetici, ecc.); fare alle attenzione alle superfici riflettenti (acqua, sabbia asciutta, neve, ecc.); nelle ore di sole a picco, indossare indumenti schermanti (t-shirt, cappello, occhiali da sole), ripararsi all’ombra, ricordando che questo comunque non riduce completamente l’intensità del sole.

Le false credenze

Allo stesso tempo, è parimenti importante sfatare alcune false credenze: il tempo nuvoloso non ripara del tutto dai raggi UV e l’applicazione di creme solari non giustifica un’esposizione al sole più lunga.

Attenzione ai più piccoli e agli anziani

Particolare attenzione va riservata al tema “sole e bambini”: «L’esposizione al sole dei bambini è un capitolo a sé stante che merita particolari accorgimenti – spiegano gli esperti dell’ASL – e sulla base degli studi riportati in letteratura, riteniamo opportuno che i bambini non vengano posti al sole almeno nei primi sei mesi di vita, né direttamente, né indirettamente. A quella età infatti, il loro organismo e il sistema immunitario cutaneo non è ancora sufficientemente maturo e non ha sviluppato le difese essenziali per reagire all’attacco dei raggi solari. Per esempio, i piccoli presentano una scarsa concentrazione di melanina che causa un maggiore assorbimento cutaneo e il conseguente aumento del rischio di importanti ustioni. Basta pensare che a parità di esposizione solare, la cute di un bambino assorbe circa il triplo delle radiazioni UV di un adulto. Tra le altre criticità, i bambini hanno la capacità di espellere acqua più facilmente, rischiando quindi di disidratarsi».
Quando la temperatura è particolarmente elevata, anche senza essere direttamente sotto il sole, è bene adottare dei comportamenti di prevenzione dai colpi di calore, in particolar modo per la tutela degli anziani. «Anche le alte temperature possono causare danni alla salute, talvolta importanti. I sintomi del colpo di calore sono simili a quelli di uno svenimento, tra cui mal di testa, debolezza, nausea, confusione mentale. Per cautelarsi, si raccomanda di non uscire nelle ore più calde del giorno, rimanendo in ambienti refrigerati da ventilatori o condizionatori e rinfrescarsi di tanto in tanto con bagni o docce. All’esterno, è sempre bene indossare indumenti leggeri, chiari, idratandosi adeguatamente con l’assunzione di abbondante acqua, verdura e frutta fresche».