Nuovo assetto nella giunta regionale toscana guidata da Enrico Rossi: da oggi il vicepresidente è Stefania Saccardi, fino ad ora vicesindaco di Firenze e considerata una delle persone più vicine a Matteo Renzi. Dalla giunta escono la vicepresidente Stella Targetti, che aveva la delega all'istruzione, Salvatore Allocca che fino ad ora aveva la delega al welfare e Cristina Scaletti che era titolare di turismo e cultura. Entra Emanuele Bobbio, ricercatore di Bankitalia. Oltre alla vicepresidenza della Regione Stefania Saccardi avrà anche le deleghe che erano di Salvatore Allocca, e quelle al volontariato e all'integrazione socio sanitaria, detenendo così un 'super assessorato' alle politiche sociali. Rossi ha poi annunciato che momentaneamente assumerà le deleghe a cultura, turismo e commercio che erano di Cristina Scaletti in attesa di concertare con le forze della sinistra una figura di alto livello a cui delegarle. Da rilevare che con l'uscita di Salvatore Allocca, in quota Fds-Verdi, la sinistra non ha più rappresentanti in Giunta così come Centro Democratico perde l'assessore Cristina Scaletti.
 
La new entry all’istruzione Emanuele Bobbio, nato a Genova nel 1979 e laureato alla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, conta una lontana parentela con il celebre politologo Norberto Bobbio e dal 2011 lavora per il centro studi di Banca Italia come economista. A lui andranno le deleghe all'istruzione e università, dell'ex vicepresidente della Giunta Stella Targetti, e quella alla formazione che fino ad adesso detenuta da Gianfranco Simoncini. Dall'inizio della legislatura la Giunta Rossi ha visto vari cambiamenti. Il primo, nel 2012, con le dimissioni dell'allora assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia che portò all'ingresso di Luigi Marroni. Lo scorso anno l'avvicendamento ha visto l'assessore al bilancio, e segretario nazionale Psi, Riccardo Nencini assumere un incarico parlamentare e lasciare spazio e deleghe a Vittorio Bugli (Pd), divenuto assessore alla presidenza, mentre l'assessore ai trasporti Luca Ceccobao è stato sostituito con Vincenzo Ceccarelli.
 
Un adeguamento ai mutamenti Il riordino della Giunta toscana «è un adeguamento a mutamenti più generali e non è un mutamento della maggioranza, che servirà a dare un'accelerazione importante e maggiore slancio al lavoro della Regione». Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, commentando il 'cambio di squadra' annunciato oggi. «Nel corso di questa legislatura – ha sottolineato – sono avvenuti diversi 'terremoti', in primis quello economico della crisi che ha portato anche una mutata situazione politica che non è più quella delle elezioni regionali del 2010. Non potevamo rimanere in una terra di nessuno».
 
Renzi, terremoto vicino anche alla regione La nomina di Renzia presidente del Consiglio, ha sottolineato ancora, «è un terremoto politico molto vicino anche alla nostra Regione e produce effetti sulle politiche toscane». Renzi, ha spiegato ancora, «mi ha chiesto che fosse inserito in Giunta il suo vicesindaco e io ho ritenuto di dare una risposta positiva». Nei prossimi giorni, ha anche annunciato, «mi presenterò in Consiglio regionale comunicando questi cambiamenti e per concertare con la maggioranza anche un cronoprogramma degli interventi da svolgere fino alla fine della legislatura. Chiederò anche che i consiglieri votino, verificando l'esistenza della maggioranza su questo rinnovo. Voglio che il Consiglio si esprima e dopo questo voto la maggioranza deve assumere un maggiore slancio».
 
Una virata a destra inaccettabile «Con eloquente contemporaneità Matteo Renzi si autocandida a presidente del Consiglio, oggi riceve l'incarico di formare un nuovo governo senza un passaggio elettorale, e la sua 'normalizzazione' arriva in Regione Toscana. Enrico Rossi si adegua subalternamente e annuncia un rimpasto che sposta l'asse politico della giunta cancellando quel profilo avanzato con il quale si era presentato agli elettori conquistando un vasto e crescente consenso». Lo affermano, in una nota, il capogruppo Fds-Verdi in Consiglio regionale Monica Sgherri e il segretario regionale Prc Stefano Cristiano, dopo il riordino di Giunta che ha visto, tra l'altro, l'uscita di Salvatore Allocca. Secondo i due «non possono esserci infingimenti o mascheramenti. Il risultato – aggiungono – è una nuova giunta monocolore Pd abbellita con qualche esponente di alto profilo tecnico. E' la vittoria di chi ha combattuto, ancora oggi, le politiche regionali su sanità e welfare». Per Sgherri e Cristiano «la virata a destra è inaccettabile. Il nostro assessore è Salvatore Allocca».
 
Estromissione Scaletti priva di logica «L'estromissione di un assessore, come Cristina Scaletti, apprezzato dalla cittadinanza, dalle associazioni e dai protagonisti culturali della Toscana e posto che ancora Rossi non ha ancora nemmeno un sostituto per delle deleghe così importanti, appare sconclusionato e privo di logica». Lo affermano, in una nota i consiglieri regionali di Centro democratico Maria Luisa Chincarini (capogruppo) e Rudi Russo, in merito al riordino della Giunta toscana e l'uscita della loro esponente Scaletti. «A sostegno di un atto così grave – sottolineano – non sono arrivate le debite argomentazioni da parte del presidente Rossi. Aspettiamo dunque dei chiarimenti di merito da parte del governatore tali da giustificare la destituzione di un valido assessore». Per gli esponenti Cd «l'impressione è che tutto questo sconvolgimento sia dovuto ai cambi di equilibrio interni al Pd sfavorevoli a Rossi. Con la conseguenza che le istituzioni, invece che essere trattate da camera di rappresentanza democratica, vengono derubricate a camere di compensazione di correnti di partito. Oggi il nostro sostegno coerente e leale viene messo a dura prova». Secondo i consiglieri «per rispetto della cittadinanza però continueremo, come abbiamo sempre fatto, a sostenere ogni provvedimento solo se lo riterremo opportuno per il bene della collettività. Chissà che non sia questa nostra libertà e coscienza a costituire per qualcuno un ostacolo da rimuovere».