Vi proponiamo l’integrale della relazione finale (n. 2) votata della Commissione regionale d’inchiesta su Mps, votata dal Partito democratico. O per meglio dire redatta e votata dal solo Leonardo Marras, capogruppo in Consiglio regionale e componente la commissione in quota Pd.
In effetti la commissione, presieduta Giacomo Giannarelli, Movimento 5 Stelle, era composta anche da Claudio Borghi, Lega Nord, Tommaso Fattori, Si-Toscana a sinistra, e Giovanni Donzelli, Fratelli d’Italia, ma solo fino al dicembre 2015 e non sostituito.
Tuttavia, la regola del voto ponderato, corrispondente alla consistenza numerica del gruppo di appartenenza di ogni singolo componente, assegnava al solo Marras il potere di decidere quale sarebbe stata la valutazione finale della maggioranza su questa delicata vicenda. Una sorta di prova generale di quel che ci attende dopo la prossima riforma costituzionale abbinata alla legge elettorale? Uno decide per tutti, e già questo appare quantomeno discutibile. Sebbene si comprenda che sul tema era difficile trovare una sintesi con tutte le forze politiche presenti, ci domandiamo se sia stata almeno tentata una qualche mediazione.
Di seguito, dunque, il documento approvato il 28 luglio scorso, in attesa che anche quello redatto e votato dai tre consiglieri di minoranza sia reso noto in versione integrale (una anticipazione è stata infatti data nei giorni scorsi da Il Fatto Quotidiano). Il presidente Giannarelli aveva annunciato, infatti, per i primi di settembre la presentazione ufficiale dei due documenti, ma poi “manine fatate” si sono incaricate di farli circolare in maniera autonoma e “ufficiosa”. Francamente non un bel segnale di rispetto e rigore istituzionale.
Colpisce poi un altro aspetto di questo lavoro che si preannunciava di indagare a fondo i rapporti tra Banca e Fondazione Mps e Regione Toscana, i dinieghi di molti che, a vario titolo, hanno svolto o svolgono ruoli istituzionali. Anche questo non è stato certo un bel messaggio, compreso quell’elenco (francamente incredibile) di persone che “non vi è stata possibilità di un contatto diretto”.
