FIRENZE – Due strade distinte per risolvere la crisi dei pronto soccorso. Da un parte, “una delibera che ha prevalentemente carattere organizzativo dove si raccolgono e mettono a sistema le buone pratiche”, dall’altra, “una proposta di legge che prevede anche misure di incentivazione economica”.
Soluzioni contenuti nella risposta data dall’assessore regionale Simone Bezzini all’interrogazione dei consiglieri della Lega. “Ci sono questi due provvedimenti – ha aggiunto il titolare della sanità – prevalentemente fondati su aspetti organizzativi, ma che danno anche un segnale di natura economica che vogliamo mettere in campo per dare il giusto riconoscimento ai professionisti e su questo è in atto un giro di confronti. Nei prossimi giorni ci sarà l’incontro con i sindacati del comparto. Inoltre tali bozze sono state trasmesse all’organismo toscano del governo clinico che in una decina di giorni dovrebbe fornirci un parere”.
Bezzini ha quindi spiegato che la Regione conta “nel giro di 10-15 giorni di terminare il confronto, reperire il contributo dell’organismo e arrivare alla stesura definitiva di questi atti”. Infine, ha concluso l’assessore, “abbiamo rinnovato all’attuale governo una richiesta di norme straordinarie sia di natura organizzativa che economica per sostenere la buona funzionalità dei pronto soccorso e dare il giusto riconoscimento a chi vi opera”.
Tra tanti propositi, c’è una certezza. “La Regione Toscana ha escluso l’uso dei medici a gettone per la gestione dei pronto soccorso a differenza di altre regioni che si sono avventurate su questo terreno – ha sottolineato Bezzini -. Non solo lo abbiamo escluso, ma vogliamo continuare a escluderlo, vogliamo che le funzioni strategiche del servizio sanitario restino pubbliche”.