Un po’ come è accaduto nella notte di giovedì e venerdì scorso alla Camera dove alcuni deputati di Pd e Sel hanno sfiorato l’aggressione fisica reciproca nella lunga ed estenuante discussione sulla nuova legge elettorale, in Toscana il clima fra il partito il cui segretario è il premier Matteo Renzi e, Sinistra ecologia e libertà, è tesissimo. Il primo a far scattare la molla del dissidio è stato Nichi Vendola che con un’intervista al quotidiano Il Tirreno ha mandato su tutte le furie il segretario regionale toscano del Pd Dario Parrini. «Credo che sulla Tirrenica bisogna ragionare con le popolazioni locali. – ha spiegato il classe ’58 barese – Che da anni sono in rivolta perché considerano l’autostrada Livorno-Civitavecchia inutile e dannosa. Io naturalmente so cosa significa trovare un equilibrio tra interessi contrapposti. Per questo in questi anni non sono mai entrato in polemica con i governatori. Tra noi c’è un fair play istituzionali che Rossi ha infranto. E questo mi secca molto».
Botta e risposta Ma da cosa nasce questa uscita del governatore pugliese contro il collega toscano? Da una battuta proprio del presidente della Regione che ha Firenze come capoluogo, con indirizzario lo stesso Vendola. «Vedo che Sel si scaglia contro la Tirrenica, ma in Puglia Vendola costruisce autostrade, buca le montagne, dice sì all’Alta velocità. Insomma si comporta da uomo di governo». Finita qui? Macchè…Nelle ultime ore Vendola ha controreplicato: «Il presidente Rossi è un entusiasta delle leadership nazionali, non sempre le stesse, per la verità, ha un andamento zigzagante. Ora mi pare sia più renziano di Renzi e forse per questo il suo programma e il suo stile sembrano avere un carattere provocatario nei confronti di taluni alleati. Un eventuale alleanza del nostro partito con il Pd lo deciderà Sel in base della verifica programmatica. Il rapporto con il Pd può essere per noi una scelta. Ma non è certo un destino». Dario Parrini aveva detto la sua su Vendola nel giorno della presentazione della ricandidatura di Enrico Rossi a presidente della Regione («Non ci facciamo dettare la linea da persone esterne che vengono dall’esterno della Toscana» ndr.) e dunque qualche conclusione si può iniziare a trarre: per cinque anni Sel ha sostenuto il governo regionale toscano di Enrico Rossi, mentre per i prossimi cinque ognuno sembra voler andare verso la propria strada. «Se intesa sarà non potrà che essere vera, non pasticciata. Il partito a vocazione maggioritaria è un partito che mette al primo punto i programmi» ha spiegato Parrini nelle ultime ore.
I temi della discordia Ed i temi in discussione sembrano dividere proprio Sel e Pd: il piano dei rifiuti, il Pit con la previsione della nuova pista di Peretola e la fusione societaria che a Pisa ha portato alle dimissioni dell’assessore vendoliano Dario Danti, ma anche come detto l’autostrada Tirrenica, la riorganizzazione sanitaria appena messa in cantiere. C’è già chi pensa nell’area vendoliana di una riunificazione del mondo non Pd, con un candidato governatore con una storia Pd alle spalle ed il pisano Dario Danti che nonostante le sue smentite, è il forte indiziato ad essere il nome prescelto da un fronte che se alleato però, per la nuova legge elettorale regionale, deve superare il 10% dei voti se vuole entrare in consiglio. Nel frattempo il prossimo 24 febbraio il consiglio regionale dovrà discutere della modifica proposta trasversalmente da forze di maggioranza e d’opposizione che prevede il 3% come soglia unica. In tutto questo caos è saltato lo scorso week-end un incontro che il Pd toscano pensava di dover avere con i colleghi di Sel e che quest’ultimi hanno smentito. «Probabilmente a causa di quello che sta succedendo a livello locale e nazionale sono diventanti un po’ smemorati…- ha spiegato il responsabile organizzazione del Pd Toscana Antonio Mazzeo, rispondendo al coordinamento regionale di Sel secondo cui venerdì scorso non era in programma alcun incontro per discutere del programma in vista delle prossime elezioni regionali – Ho appreso con grande stupore le parole del coordinamento regionale di Sel. Capisco che in questo momento si trovino in grande difficoltà ma se vogliono possiamo rileggere loro gli sms in cui ci dicono che è il caso di rinviare la riunione».