Due preziose opere d’arte tornano al loro antico splendore grazie a Bancasciano Credito Cooperativo. In occasione del brindisi di Natale per i soci organizzato sabato scorso a Monte Oliveto, sono stati presentati i restauri del Crocifisso di un intagliatore fiorentino e della tela “Madonna col Bambino e San Giovannino” attribuita a Domenico Manetti, entrambe custodite all’interno dell’Abbazia. «Monte Oliveto è un gioiello del nostro territorio – ha spiegato il presidente di Bancasciano Credito Cooperativo, Paolo Lorenzoni – che, solo un anno fa, ha festeggiato con noi i primi cento anni della banca, un momento di raccoglimento per riscoprire le nostre radici. Con lo stesso intento quest’anno abbiamo riunito i nostri soci per il tradizionale brindisi natalizio nell’Abbazia, luogo simbolo della operosità e del rispetto dei valori sociali. Ricordare i principi morali su cui si fonda Bancasciano è fondamentale per costruire il futuro, rinforzando la nostra vera essenza. Un ringraziamento particolare va all’abate Don Diego Maria Rosa e a tutti i monaci benedettini sempre pronti a spalancare le porte della loro casa». L’attenzione al patrimonio artistico dell’Abbazia per Bancasciano è ormai una consolidata tradizione. Lo scorso anno, infatti,era stato presentato il restauro della tela “San Benedetto che appare ai Santi Francesca Romana e Bernardo Tolomei” di Luigi Boschi «La presenza della banca sul territorio – ha detto il direttore generale di Bancasciano, Marco Guerrini – è fatta di interventi tangibili e concreti che guardano al benessere e all’arricchimento dell’intera comunità. Interventi, come la valorizzazione del patrimonio artistico e il coinvolgimento delle migliori professionalità del territorio, che si aggiungono spesso alla quotidiana attività di impresa. Ma sono soprattutto i segni intangibili, come il lavoro svolto ogni giorno dai vertici della banca, dai dipendenti e dai soci, a testimoniare la forza del legame con la comunità e con la persona sempre al centro di ogni interesse. Con l’obiettivo di costruire un futuro più prospero con impegno, disponibilità e attenzione». A completare la serata il concerto del Coro della Cattedrale di Siena che ha eseguito i canti di Natale tradizionali e l’esibizione del direttore del Coro, il maestro Cesare Mancini all’organo dell’Abbazia. Poi il buffet offerto dalla banca e il brindisi con i soci.
Le opere restaurate – Il Crocifisso in legno intagliato dipinto è databile tra il primo e il secondo decennio del Cinquecento. Prima del restauro l’opera faceva parte del mobile quattrocentesco della sagrestia dell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore dove vi è giunto alla fine del secolo scorso proveniente dal monastero olivetano dei Santi Giovanni e Benedetto a Settignano. A curarne il restauro Daniele Rossi in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici e Entnoantropologici di Siena e Grosseto. La tela attribuita a Domenico Manetti, invece, proviene dalla chiesa di Sant’Andrea a Mucigliani che a metà del Seicento si dotò di una pala d’altare di misure ridotte, affidandone la realizzazione all’allievo di Rutilio, artista che aveva fatto approdare a Siena il caravaggismo. A curarne il restauro Cecilia Alessi.
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