Un disavanzo di 40 milioni di euro. A tanto ammonta la cifra che manca al trasporto ferroviario regionale in Toscana e che ha portato la giunta a deliberare un aumento delle tariffe del 20 per cento.

Gli aumenti La Regione ha deciso di intervenire, deliberando l’aumento del 20% delle tariffe dei biglietti ferroviari di corsa semplice e prevedendo una generale riorganizzazione del settore con l’obiettivo di mantenere alto il livello dei servizi e di non rinunciare al piano di acquisto di nuovi treni,  necessario per colmare le lacune di un parco mezzi ormai obsoleto. La modifica del prezzo dei biglietti di corsa semplice entrerà in vigore dal 1 febbraio 2012. Un eventuale rincaro degli abbonamenti, che riguarderebbe più da vicino pendolari e studenti, sarà applicato solo dalla seconda metà dell’anno e verrà calcolato tenendo conto dell’indicatore di reddito Isee, come per i ticket sanitari.

La situazione nelle altre regioni L’aumento del 20% deliberato dalla Giunta regionale rispetta l’andamento generale delle altre Regioni, infatti nell’ultimo anno le Regioni che offrono un servizi di trasporti simile a quello toscano hanno aumentato i biglietti di circa il 20%. In particolare l’Emilia Romagna ha fatto due aumenti scaglionati del 10% ciascuno, la Lombardia ha aumentato prima il 10% e poi un ulteriore 12,5%, infine la Liguria ha aumentato in una sola tranche i prezzi del 25%.

Il nuovo patto Stato Regioni La redistribuzione da parte dell’attuale Esecutivo di circa 1 miliardo e 600 milioni tra le varie Regioni ha evitato il collasso del trasporto ferroviario regionale ed ha dato, anche in Toscana, “una boccata d’ossigeno”, ma queste risorse restano comunque inferiori al necessario e sono garantite soltanto per le annualità 2011 e 2012. Dal 2013 le risorse per il tpl saranno fiscalizzate e la distribuzione delle risorse sarà determinata da un nuovo patto Stato-Regioni che prevederà una riforma del settore, con ottimizzazioni e minori costi.