Recupero del Torrino Santa Rosa a Firenze e realizzazione del nuovo centro di socializzazione per anziani con risistemazione dell’area. È quanto prevede il progetto definitivo che è stato sottoposto a verifica di valutazione ambientale strategica su proposta dell’assessore all’Urbanistica Giovanni Bettarini.

L’assessore Bettarini: «Struttura più adatta alle esigenze del quartiere» Un’area di proprietà pubblica sul lungarno Santa Rosa che sarà riqualificata con il recupero del vecchio torrino, la realizzazione della nuova sala pluriuso e servizi e con la risistemazione della zona circostante, incluso il rifacimento del marciapiede. «Un’opera che permetterà non solo di recuperare e riqualificare il vecchio torrino – ha detto l’assessore Bettarini – ma anche di realizzare una nuova struttura più adatta alle esigenze del quartiere, valorizzando la funzione di socializzazione per anziani già radicata in questa parte di città». La proposta di modifica al regolamento urbanistico è stata sollecitata dall’amministrazione comunale per il costante miglioramento degli spazi e delle attrezzature di proprietà comunale.

L’intervento Nel dettaglio, l’intervento riguarda il recupero del Torrino Santa Rosa e la realizzazione di uno spazio di socializzazione di dimensioni compatibili con l’area, che permetterà una migliore adattabilità alle diverse esigenze del quartiere. Il progetto definitivo prevede la realizzazione di due corpi di fabbrica distinti ma funzionalmente comunicanti. L’edificio principale ospiterà la sala pluriuso accanto alla quale verrà realizzato l’edificio destinato ai servizi. La proposta prevede quindi la realizzazione di un edificio di circa 300 metri quadrati, il recupero del vecchio Torrino e la risistemazione delle aree esterne. Rispetto all’area di trasformazione vigente, il progetto revisionato ha comportato la modifica di forma, posizione e dimensione della nuova attrezzatura che, nell’ipotesi attuale, mantiene una fascia di rispetto di quattro metri dal limite di difesa idraulica (attuale muraglione ottocentesco che definisce il terrapieno dell’argine) e una zona di rispetto delle mura medioevali di quattro metri in modo da migliorare la visibilità dei manufatti storici sia dal lungarno Santa Rosa che dal lungarno Vespucci sulla sponda opposta dell’Arno. Le opere all’interno della fascia di 10 metri dal muro d’argine sono autorizzate ai fini idraulici, di tutela delle opere idrauliche e del buon regime delle acque. La proposta di variante viene sottoposta alla verifica di assoggettabilità a valutazione ambientale strategica.