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Foto Alessandro Lucchesi per Rainews.it

«Birra alla spina, creperia, kebab, mercatino “dro-biologico”… organizzati però!!! per i cessi non è un problema, c’è un intero paese da riempire!!! manca qualcosa? c’è un supermercato da razziare!! e se poi ti prende un’irrefrenabile voglia di fare sesso e alle Ceramiche non trovi un letto dove appartarti? lo facciamo per terra nello stradellino tra la Coop e via Pascoli, chi vuoi che ci veda!!!! Secondo me si sono trovati bene, anche perché oggi hanno sgomberato con tutta calma e con poche (credo) noie, a dispetto di quanto assicurato da più istituzioni. E allora: alla prossima edizione». Quello di Massimo è solo l’ultimo in ordine di tempo dei tanti post che in questi giorni hanno affollato i social network e che testimoniano, se ancora ce ne fosse bisogno, come il piccolo centro senese di Torrenieri, nel comune di Montalcino abbia vissuto impotente il Teknival 2014 organizzato nelle ex fabbriche delle Ceramiche Senesi in pieno centro abitato come vi abbiamo documentato in questi giorni (leggi).

Indignazione e senso di impotenza Collocati sulla Cassia, sul celebre tracciato della storica Mille Miglia, con le vigne e le cantine di Brunello che li avvolgono gli abitanti di Torrenieri, hanno espresso tutti i loro sentimenti di indignazione e il loro senso di impotenza che ben presto si è esteso ad un’intera area, la Val d’Orcia, patrimonio mondiale dell’umanità Unesco. L’Associazione “Insieme per Torrenieri”, di fronte al silenzio delle istituzioni, era stato costretto nei giorni scorsi a promuovere una petizione parlando persino di “violenza fisica e psicologica” per i cittadini. «Un intero paese – avevano scritto al Sindaco Silvio Franceschelli e alle forze di polizia – nei giorni delle feste di fine anno è costretto a subire quella che senz’altro possiamo definire una violenza fisica e psicologica: 24 ore su 24, da ormai cinque giorni consecutivi, di musica assordante, ben oltre i limiti consentiti. Tutto questo dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, l’impotenza del cittadino onesto di fronte ai soprusi e all’illegalità».

L’intervento del Prefetto di Siena A rompere il silenzio di queste ore il Prefetto di Siena Renato Saccone che ha affidato ad una nota la ricostruzione degli interventi e dei controlli effettuati in questi giorni. «Prevenire un rave party è difficile – ha detto il Prefetto – ma bisognerà provarci sia con l’attività informativa che con un uso corretto e attento del territorio. Sgomberare mille persone da un’area privata, per la cui occupazione ancora adesso non è stata presentata alcuna denuncia dalla proprietà, è praticamente impossibile e comunque contrario ad ogni buona norma di gestione dell’ordine pubblico. Sin dal 31 pomeriggio fino al termine – ininterrottamente – è stato attivo un servizio straordinario di controllo del territorio per contenere i disagi e prevenire ogni possibile ulteriore problema. Il Prefetto ha costantemente seguito l’evoluzione della vicenda in contatto con la Questura e il Comando provinciale dei Carabinieri, convocando una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica a cui oltre ai vertici provinciali delle forze dell’ordine (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Corpo Forestale dello Stato) hanno preso parte i Sindaci di Montalcino e San Quirico d’Orcia, il Comandante della Polizia Stradale e il Comandante della Polizia Provinciale».

Il silenzio dell’Amministrazione Comunale Chi invece ha, per il momento, evitato di prendere una posizione ufficiale è l’Amministrazione Comunale di Montalcino. L’unico commento, di questa mattina, è quello che il Sindaco Silvio Franceschelli ha affidato ad un’intervista radio. «Ritrovati improvvisamente dentro ad un fenomeno sconosciuto per il nostro territorio – ha commentato –  ma grazie alle forze dell’ordine e alla Prefettura di Siena  è stata fatta un’opera di contenimento decisiva». Ad aprile 2012, in vista delle elezioni che lo avrebbero eletto sindaco sullo stabilimento delle Ceramiche Senesi aveva detto: «Dobbiamo puntare al recupero delle fabbriche dismesse di Torrenieri, attraverso una politica urbanistica equilibrata, attenta ai valori ambientali e paesaggistici e in grado di mettere il territorio al primo posto, tendendo al recupero e alla rivalutazione dell’esistente. Se nei prossimi anni non saranno fatti passi in avanti e prese scelte importanti per recuperare le strutture esistenti, corriamo il rischio di far diventare il concetto “territorio” solo un di principio astratto oppure, peggio, soltanto un oggetto di retorica politica».