Le quattro isole dell’Arcipelago Toscano (Elba, Giglio, Capraia e Gorgona) sono indietro su energie rinnovabili, ciclo dell’acqua e mobilità mentre mostrano, in particolare l’Elba, passi avanti sulla raccolta differenziata. E’ quanto emerge dal rapporto ‘Isole sostenibili’ promosso da Legambiente e Istituto sull’inquinamento atmosferico del Cnr.
Le criticità Per quanto riguarda l’energia, si legge nel report, «la situazione nell’Arcipelago Toscano, e in particolare all’Isola d’Elba, delinea oggi un quadro di grande arretratezza». Sull’acqua «i problemi da affrontare, come nelle altre isole italiane, riguardano la scarsità delle risorse idriche presenti. Inoltre emerge l’assenza o inadeguatezza dei sistemi di depurazione delle acque reflue. All’Elba la carenza depurativa è stimata al 40% con l’unico Comune insulare e costiero toscano, Marciana Marina, privo di un impianto di depurazione pubblico». Il tema della mobilità «presenta una duplice criticità: da un lato il collegamento con la terraferma e dall’altro gli spostamenti locali».
Quadro più positivo per i rifiuti dove Legambiente e Istituto sull’inquinamento atmosferico del Cnr promuovono in particolare l’Elba: «Negli ultimi anni – si legge ancora – l’isola d’Elba è passata da cenerentola a regina della raccolta differenziata. L’Elba, con il 58% nel 2019, è tra le sette isole che superano sia la media di raccolta differenziata del Centro Italia (54%) che quella del Sud Italia (46%)». Secondo gli autori del report «occorre costruire un quadro chiaro di regole e di politiche con una chiara prospettiva al 2030». Il problema principale «che ogni intervento nelle isole incontra è il veto delle soprintendenze. Occorre per questa ragione coinvolgere il Ministero dei beni culturali e le Soprintendenze nella cabina di regia e nel superare questi problemi, attraverso linee guida e protocolli».