Il nostro viaggio nelle primarie senesi (#primariesenesi) attraverso il confronto tra i candidati. Dopo Sovicille (leggi) e Monteriggioni (leggi) agenziaimpress.it propone il faccia a faccia tra i tre aspiranti primi cittadini del Partito Democratico di Rapolano Terme, in vista delle primarie del prossimo 9 marzo in provincia di Siena.

Unico caso, nel senese, di primarie con un sindaco democratico già al suo primo mandato, Emiliano Spanu, e addirittura due sfidanti, Daniele Surci e Gianluca Scortecci. Quella di seguito è la nostra intervista tripla, dopo che i candidati si sono sottoposti a due incontri pubblici, molto partecipati, a Serre di Rapolano e Rapolano.

Quale l’idea per un’Amministrazione efficiente dal punto di vista fiscale e in grado di mantenere i servizi al tempo della crisi economica, della spending review e della riforma istituzionale che rivoluzionerà le province?

Emiliano Spanu «È questo il primo punto focale su cui si deve basare un buon amministratore. Non è un percorso semplice ma è una consapevolezza che si accumula con il tempo e con l’esperienza. Nei primi cinque anni di mandato, ci siamo posti due obiettivi fondamentali, strettamente legati tra di loro: salvaguardare l’ente dal punto di vista della sicurezza economico-finanziaria e mantenere  inalterato il livello dei servizi per la cittadinanza. Il primo step si è tradotto in una drastica riduzione dell’indebitamento, passato da una cifra che si attestava oltre i sei milioni di euro di passivo ad una, attuale, che supera di poco i tre. Un fattore importante. E una sfida da proseguire anche in futuro per non ripetere più gli errori commessi in passato. Non è aumentato il deficit, non sono stati adottati nuovi mutui, sono stati dismessi contratti di affitto estremamente onerosi per il Comune ma mai è mancata una funzione di accompagnamento alle scuole o per gli anziani ed i plessi scolastici stessi sono stati riqualificati e messi in sicurezza. A tutto questo, dobbiamo aggiungere altre sfide da fronteggiare: l’incertezza normativa a livello di Governo centrale e la drastica riduzione delle entrate, sia a livello di contributi statali che a livello di erogazioni da parte della Fondazione Mps, vista la situazione difficile di Palazzo Sansedoni. Ciò non deve scoraggiare, anzi, deve essere un’ulteriore spinta per continuare a lavorare sulla rotta tracciata negli ultimi cinque anni nei quali, aggiungo, il Comune è sempre riuscito a rispettare il Patto di Stabilità interno. Sicuramente dobbiamo proseguire il percorso intrapreso con i comuni di Asciano e San Giovanni d’Asso perché a mio avviso questa è la strada giusta per avere maggior peso istituzionale e trovare economie che serviranno a migliorare i servizi e renderli sempre più accessibili oltre a reperire risorse in grado di sopperire ai continui tagli nonché alle sempre più crescenti richieste di aiuto da parte della popolazione. Ci aspetteranno delle scelte molto coraggiose che solo con la consapevolezza dell’esperienza potranno essere calibrate nel fragile equilibrio sociale che stiamo vivendo. La mia risposta, infine, non può non menzionare il gran lavoro svolto da tutti i dipendenti comunali che hanno capito la portata della sfida affiancando l’Amministrazione in questo percorso, insieme ai  colleghi della Giunta e del Consiglio comunale che, volontariamente, hanno devoluto i propri gettoni di presenza per finalità sociali aiutando concretamente tutta la macchina del welfare rapolanese».

Daniele Surci «In questo momento di forte crisi economica e finanziaria ritengo che il passaggio obbligato per mantenere i servizi attuali, non possa che essere quella di razionalizzare la spesa, evitando inutili sprechi anche per investimenti inutili, come spesso capita di vedere. Il Comune, dopo che sarà finalmente chiarito il nuovo impianto istituzionale con l'abolizione delle Provincie, non avrà altra possibilità che accelerare il processo di efficientamento dei servizi associati con altri comuni, alla ricerca di economie di scala proprio per il contenimento della spesa. Poter risparmiare sul costo di alcune figure professionali di alto livello e ridisegnare la macchina amministrativa per renderla più efficiente sarà un percorso obbligato. Questo significherà, come in ogni buona struttura organizzativa, puntare sui dipendenti, coinvolgerli e stimolarli nella partecipazione nelle scelte dell'Amministrazione, riconoscendo e gratificando il giusto merito e l'impegno. Credo molto in un modello di lavoro partecipativo da parte del personale. Sarà cura degli amministratori e del Sindaco in prima persona dare il buon esempio, rinunciando a compensi e prestare la loro opera a titolo gratuito con vero spirito di servizio».

Gianluca Scortecci «Aggiungo anche, al tempo della perdita di risorse fondamentali per la nostra provincia quali erano quelle erogate dalla Fondazione Mps. Dobbiamo andare a cercare le risorse laddove possiamo trovarle; nella programmazione dell’Unione Europea 2014-2020, ci sono fondi per complessivi 60 miliardi di euro che se non riuscissimo a spendere, perderemmo in favore di altri paesi più abili di noi. A tal fine istituiremo nel Comune un Ufficio per le Politiche dell’UE, formando almeno due persone interne all’attuale organigramma amministrativo, che avranno il compito di intercettare queste risorse, anticipando la redazione dei progetti necessari alla partecipazione ai bandi, in diretta collaborazione e dialogo con tutte le realtà produttive e le associazioni attive sul territorio, fino al singolo privato che abbia una buona idea o un progetto vincente. Più risorse ben spese portano a maggiore sviluppo e ad un peso minore dell’imposizione fiscale. Mi impegnerò poi, a promuovere la nascita di un macrocomune delle “Crete Senesi”, che non sia solo un apparato amministrativo ma anche un brand sinonimo di qualità ed eccellenza, sia del territorio che dei suoi prodotti. Un macrocomune con una forte identità territoriale, che si collochi nel prossimo sistema provincia-regione nella posizione di rilievo che merita e dove la centralizzazione dei servizi consenta altresì un migliore efficientamento con una minore spesa».

La ripresa dell’economia. Cosa deve fare il Comune per dimostrare vicinanza concreta ad aziende e imprese del territorio, anche in ottica di area?

Emiliano Spanu «La risposta si collega alla precedente perché senza servizi efficienti le aziende non si avvicineranno mai ai nostri territori. Dobbiamo programmare il territorio in ottiche molto più ampie per rendere le Crete Senesi un area geografica che attrae investitori nei settori dove siamo superiori agli altri, vale a dire le risorse naturali che abbiamo. Lavorare sulla fiscalità locale e sulla pianificazione urbanistica in larga scala senza creare aziende di serie A ed aziende di serie B. Dobbiamo essere una risorsa della provincia e non un appendice. In tal senso, al di là del percorso condiviso con Asciano e San Giovanni d’Asso, occorrerà valorizzare quelle che sono le risorse presenti nel tessuto cittadino rapolanese. A partire dal termalismo che ogni anno porta a Rapolano circa 200mila presenze. L’area camper vicino alle Terme Antica Querciolaia e la maggiore partecipazione del Comune in seguito all’aumento di capitale di questa struttura rappresentano indubbiamente degli indubbi segnali che hanno tracciato una rotte nitida nel quinquennio 2009-2014. E questo, aggiungo, non è un elemento in secondo piano perché legate al termalismo ci sono tante aziende, tante cooperative, tante ditte fornitrici di servizi che lavorano negli stabilimenti rapolanesi. La crisi economica però morde e, dunque, al di là della valorizzazione dell’offerta turistica (ricordo la recente pubblicazione dei percorsi tematici, della App per tablet e smartphone realizzata con la Fondazione Musei Senesi e la guida “Atlantide”), occorre pensare alla salvaguardia delle nostre aziende, del polo industriale del travertino, della tutela dei nostri esercizi pubblici. Per quanto riguarda il settore dei lapidei, non posso non menzionare i tavoli di crisi e la vicinanza concreta dimostrata dal Comune quando un’azienda del territorio di Serre dovette chiudere: da lì, è nata una cooperativa di lavoratori che oggi sostiene e permette di andare avanti a 15 ex dipendenti e, dunque, alle loro famiglie. Un’esperienza virtuosa che può rappresentare una base di partenza per il lavoro che dovremo fare in futuro, anche per tutelare le nostre imprese e aiutarle a intercettare quei contributi e bandi regionali, statali ed europei, oggi indispensabili per una ripresa economica diffusa. Insieme a questo, occorre lavorare con gli esercenti e stabilire con loro delle strategie di sinergia che possano ancora creare indotto e nuove forme di economia per il territorio. Credo che una stretta collaborazione pubblico-privato oggi non sia solo necessaria ma indispensabile per avere ricadute positive per tutta la popolazione».

Daniele Surci «Le imprese chiedono risposte certe in tempi veloci. Occorre un Comune amico che faciliti le imprese e non crei difficoltà burocratiche con regolamenti inapplicabili. È necessario creare una regola: il Comune darà risposte certe non oltre i 30 giorni. Questo è un modo concreto per favorire le imprese. Sarà da prendere in seria considerazione anche la possibilità di poter ridurre oneri e tasse ad imprese di nuovo insediamento sia nei settori produttivi che commerciali. Il Comune può senza dubbio aiutare nuove e vecchie iniziative ottimizzando i tempi burocratici perché è importante e molto sentito da chi fa impresa e soprattutto per le imprese in difficoltà avere un interlocutore istituzionale che li aiuti in questo momento di grande difficoltà generale».

Gianluca Scortecci «Dobbiamo tornare a comunicare, l’obbiettivo è più tavoli di lavoro e meno tavoli di crisi. Istituiremo a tal fine delle commissioni di lavoro partecipate da amministratori ed esponenti delle varie realtà sociali, a partire dalle attività produttive, dove vengano raccolte regolarmente le esigenze dei cittadini, ascoltando le loro proposte, fino a giungere a soluzioni condivise. Chi è che conosce meglio di coloro i quali lavorano in un determinato settore o vivono in prima persona i problemi di tutti i giorni, le criticità e i bisogni relativi alla loro attività? E’ proprio in questo aspetto che il confronto diventa risorsa in chiave futura. Quello che dobbiamo fare è porre le basi per una crescita economica del territorio, in un’ottica di complementarietà fra tutte le attività umane presenti, che siano esse una struttura ricettiva; che siano un polo industriale o un’attività commerciale o un’azienda agricola; che siano un’associazione. Il Comune metterà a disposizione di tutte queste realtà, la possibilità di uno scambio culturale continuo, le proprie consulenze, i mezzi e il patrimonio immobiliare. Dobbiamo riconquistare il senso della comunità, tornare a fare squadra, solo così supereremo questa fase storica difficile, tutti insieme e tutti nella stessa direzione».

Economia e sociale sono sue aspetti oggi strettamente connessi. Come favorire la partecipazione dei cittadini e permettere loro di essere una componente importante per una più efficiente organizzazione della cosa pubblica?

Emiliano Spanu «Credo che il livello di partecipazione non sia mai abbastanza, ma allo stesso tempo l’Amministrazione Comunale si deve fare garante di tutto ciò per non perdere l’obiettivo finale. Le associazioni sono importanti, ma ognuno deve svolgere il proprio ruolo. Dobbiamo riflettere su nuove forme di partecipazione territoriale, salvaguardando il ruolo delle associazioni esistenti che già svolgono un lavoro enorme, ma che allo stesso tempo non si possono sostituire alla pubblica amministrazione. La Consulta delle Associazioni rappresenta un primo passo di partenza, grazie ad un calendario di attività che oggi permette di fare promozione degli eventi rapolanesi anche nei territori limitrofi. Dobbiamo però dare a tutto questo movimento un più ampio respiro cercando di creare con le realtà del volontariato e dell’associazionismo nuove forme di partecipazione alla cosa pubblica. Se nei primi cinque anni si è mirato al mantenimento e alla tutela della cittadinanza, nei prossimi cinque dovremo rilanciare l’offerta e cercare di migliorarla e implementarla. Come? Passando necessariamente dal coinvolgimento e dalla partecipazione di ogni componente sociale della cittadinanza. Quando abbiamo deciso di portare nelle scuole il progetto di “Cittadinanza attiva”, l’obiettivo era proprio quello: formare oggi la popolazione del domani in un’ottica di maggiore consapevolezza. Il Comune è la casa del cittadino e le numerose segnalazioni che abbiamo registrato, anche polemiche, negli ultimi cinque anni, ci hanno aiutato a delineare un percorso tracciato che è linea guida anche in ottica futura. Il volontariato poi è un ulteriore valore aggiunto che, guidato dalla stessa Amministrazione comunale, ha saputo crescere e svilupparsi. Ma, ripeto, questo è solo un punto di partenza. Il rilancio effettivo del nostro territorio passa dalla prosecuzione delle tante sfide intraprese. Disperderle o cambiare rotta con promesse elettorali che poco hanno di concreto o realizzabile (anche in un’ottica “ingenua” di scarsa conoscenza della macchina amministrativa) può essere un rischio troppo alto da pagare per la nostra cittadinanza».

Daniele Surci «Il metodo delle primarie non dovrà essere a mio avviso solo un modo per la selezione del Sindaco. Ritengo che dovremo organizzare le primarie ogni volta che ci sarà da prendere  decisioni importanti. È inaccettabile imporre scelte che hanno ripercussioni e riflessi molto negativi sulla vita delle persone ed in contrasto  con lo sviluppo del territorio come recentemente accaduto a Rapolano con delle "rinnovabili". Applicheremo un metodo democratico di consultazione, chiedendo ai cittadini di esprimersi per poi operare di conseguenza, garantendo  non interessi privati in danno alla comunità, ma per agendo per il bene comune e nell'interesse di tutti».

Gianluca Scortecci «Questa domanda mi permette di illustrare il nostro progetto sul territorio. In un momento storico-economico come quello che stiamo vivendo, le associazioni di persone possono diventare il motore per un’idea di sviluppo che parta dal cittadino, che mette a disposizione il proprio bagaglio di esperienza, la propria fantasia, la propria opera e torni al cittadino sotto forma di servizi; ma che all’interno di questo ciclo porti alla valorizzazione dei luoghi, a partire dai centri storici, fino alla creazione di strutture che vadano al di là del volontariato, ma che possano anche essere occasioni di lavoro. Come? Partendo dall’attuale risorsa principale nel Comune di Rapolano Terme, ovvero dal turismo collegato al termalismo. Un Comune è una comunità di persone ma è anche un’impresa di persone, che come ogni impresa, agisce attraverso la combinazione di tre fattori: Persone, Mezzi, Denaro. Le associazioni di persone, corpi snelli nell’attuale situazione burocratica e fiscale italiana, possono essere l’occasione per la rinascita dei luoghi, a cominciare dai centri storici; a tal fine semplificheremo le pratiche amministrative per il rilascio dei permessi, toglieremo le spese di occupazione del suolo pubblico, patrocineremo ogni attività sul territorio, forniremo consulenze gratuite. In un’epoca di crisi economica come quella che stiamo vivendo, le associazioni possono diventare anche degli ammortizzatori sociali per chi resta senza lavoro, oppure una risorsa per chi studia. Il secondo gradino del progetto, sarà favorire la trasformazione graduale delle attività occasionali delle associazioni, in attività permanenti, anche di tipo commerciale. Fino a promuovere la creazione di cooperative turistiche e di servizi che gestiscano direttamente, da un lato, l’offerta ricreativa e dall’altro, attività commerciali a filiera cortissima all’interno dei centri storici, i quali diverranno il luogo di ritrovo dove ognuno potrà esprimere la propria socialità; e che forniscano infine servizi ai residenti, specialmente ad anziani e giovani coppie con bambini. Le cooperative turistiche e di servizi gestiranno altresì gli uffici turistici dei nostri paesi, sul modello di agenzie di viaggio e soggiorno, ovvero promuovendo pacchetti turistici sul territorio alle altre agenzie e ai tour operator e promuovendo le nostre eccellenze, dal travertino alla produzione agroalimentare. Gestiranno inoltre la reception di un eventuale albergo diffuso composto dalle abitazioni dei non residenti e dei residenti che aderiranno al progetto e dalle strutture ricettive esterne, come agriturismi ed alberghi. L’offerta turistica sarà implementata poi dalla creazione di una “Fondazione per la Cultura”, che si occuperà dell’offerta culturale, che organizzerà eventi letterari, teatrali, cinematografici e legati alle arti visive, con manifestazioni plurigiornaliere. Il Comune farà la sua parte mettendo a disposizione i propri mezzi, il proprio patrimonio immobiliare e la propria consulenza per l’approvvigionamento delle risorse, anche attraverso la nascita dell’Ufficio per le Politiche dell’Unione Europea».