Delusione dei familiari delle vittime della tragedia dopo il no del Senato alla calendarizzazione del voto per la istituzione della Commissione d’inchiesta sul Moby Prince. «Dateci una motivazione – spiega Luchino Chessa, dell’associazione 10 Aprile, figlio del comandante del traghetto sul quale morirono 140 persone la sera del 10 aprile del 1991 in rada a Livorno, – che ci permetta di capire come sia possibile che dopo 24 anni di sofferenze, dalle attese dei risultati delle autopsie sui nostri cari, alle indagini inutili, dobbiamo subire l’ennesima frustrazione».
«Con la forza della disperazione chiediamo la calendarizzazione urgente» Chessa riferisce che l’ultimo tentativo di accelerare la programmazione del voto è stato fatto da senatori di Movimento 5 Stelle e Sel. «Ebbene – continua il rappresentante dell’associazione – per la seconda volta il Senato non ha approvato, con 102 a favore e 135 contro. Come familiare delle vittime della più grande tragedia della marina mercantile italiana dal dopoguerra ad oggi, non posso che essere sgomento e sconfortato. Mi auguro – conclude Chessa – che nell’arco dei prossimi giorni ci sia il ripensamento dei senatori del Pd, ma anche dei gruppi dell’opposizione, e chiediamo con forza, con la forza della disperazione, un’azione comune di tutti per la calendarizzazione urgente e la successiva approvazione della Commissione».