«Aggregazioni all’orizzonte non se ne vedono, il fondo Atlante è impegnato in Veneto e la ripresa economica c’è ma non brilla. In questo panorama lo Stato, come da attese, si avvia a tornare il primo azionista del Monte di Paschi di Siena attraverso il pagamento in azioni, e non in denaro, degli interessi sui Monti Bond». E’ questa l’analisi riportata dall’Huffington Post sulla scia di un’intervista rilasciata a Bloomberg dal vice ministro dell’economia Enrico Morando. Il ‘numero 2 del Mef’ ha così «confermato quanto era nell’aria da qualche mese anche se la decisione, che va presa ad inizio luglio non è stata formalizzata dal governo nè comunicata alla banca. Il Tesoro passerà così dall’attuale 4%, acquisito per lo stesso motivo nel luglio 2015, a circa il 7% del capitale dell’istituto senese», aggiunge l’Huffington Post.
Morando fiducioso su Mps La notizia era già stata lanciata da Radiocor: «Il viceministro dell’Economia Enrico Morando in un’intervista a Bloomberg si è espresso a favore dell’aumento della quota detenuta dal Ministero nel Monte dei Paschi dall’attuale 4% al 7% circa del capitale – si legge nel lancio -. L’aumento della quota deriverebbe dall’eventuale pagamento in azioni degli ultimi interessi che la banca deve al Ministero per i Monti Bond, l’aiuto di Stato da 4 miliardi interamente rimborsato. Nell’intervista Morando afferma di non sapere se il Tesoro deciderà di ricevere il pagamento in contanti o in azioni ma che la decisione di via XX settembre non sarebbe lontana», ha aggiunto Morando. La quota del 7% nel capitale che renderebbe il Tesoro primo azionista della banca «non è un problema in un contesto in cui questa partecipazione non è destinata a durare per secoli. Potrebbe essere una soluzione utile che non creerebbe particolari imbarazzi», ha detto poi il viceministro aggiungendo di essere fiducioso sul rafforzamento di Mps.