Quorum necessario raggiunto, al via l’assemblea dei soci di Mps a Siena. Il capitale sociale presente è pari al 22,37% e si può quindi procedere alla parte straordinaria per l’aumento di capitale. Lo ha comunicato il presidente di Banca Mps Massimo Tononi. Il Ministero dell’Economia e finanza con il 4,024% del capitale è il maggior azionista di Mps, seguito da Axa con il 3,17%. Secondo quanto spiegato dal presidente Tononi, «non risultano esserci patti parasociali rilevanti». In apertura l’azionista Emilio Falaschi ha chiesto di escludere dall’assemblea tutte le deleghe assegnate prima del 23 novembre, ossia prima dell’informativa della Consob, e di non fare l’assemblea perchè «ancora in attesa degli iter autorizzativi» Tononi ha risposto che tutto il materiale è da ieri sera a disposizione dei soci sul sito della banca. Obiezione anche sulla raccolta di alcune deleghe da parte di Sodali perchè i soci sarebbero stati chiamati dai direttori delle filiali e quindi la raccolta delle deleghe non sarebbe valida.
Riflettori della Borsa puntati, +7,3%,e la Fondazione scende I riflettori di Borsa sono puntati su Siena, il titolo corre in rialzo del 7,36% a 0,23 euro. Intanto al suo arrivo in via Mazzini, il presidente della Fondazione Mps Marcello Clarich ha confermato che l’ente è sceso dall’1,49% allo 0,7% del capitale azionario della banca senese.
Aumento di capitale, la Fondazione decide dopo 4/12 La Fondazione Mps deciderà dopo il 4 dicembre se aderire all’aumento di capitale che dovrebbe essere approvato oggi dall’Assemblea di Mps. Lo ha detto il presidente Clarich a margine dell’assemblea spiegando che la Deputazione amministratrice ha deliberato di scendere all’0,7% del capitale ma «da questo non si può dedurre che aderiremo all’aumento. Dobbiamo prima vedere esattamente quali saranno i termini e cosa succederà con l’esito del referendum». Clarich si è augurato che i mercati, «come già successo con la Brexit e Trump, qualunque sia l’esito, reagiscano senza grossi problemi». Infine il presidente non ha escluso che possano esserci ulteriori arrotondamenti nella quota del capitale, «ma sempre rispondendo a quanto stabilito dallo statuto che sancisce il legame di Siena con la banca». Per questo si dice dispiaciuto che l’amministrazione di Siena non abbia gradito l’indicazione di Massimo Egidi per il cda, «per la verità la nostra prima scelta era un’altra e aveva molti più legami con Siena. Ma non è stato disponibile. Comunque invito il sindaco a valutare prima la professionalità del professor Egidi», ha concluso.
Morelli, operazione senza precedenti in Italia Quella al vaglio dei soci della banca è «un’operazione che non ha precedenti per dimensione e struttura nel mercato italiano, che rappresenta un passaggio fondamentale per Mps». Lo ha ribadito l’Ad dell’istituto senese, Marco Morelli, in apertura di assemblea, chiamata a votare l’operazione da 5 miliardi per la cessione degli npl e il rafforzamento del capitale della banca. Lo scopo, ha ricordato Morelli, è «permettere alla banca di potersi nuovamente posizionare, con maggiore forza, fra gli istituti leader del sistema bancario italiano, con una situazione patrimoniale solida».