La palla resta in mano alla Toscana. E anche la gatta da pelare – aggiungiamo – dopo l’esclusione di Matteo Renzi dalla lista dei grandi elettori per la scelta del nuovo Presidente della Repubblica. Si perché se aumentano i malumori nei sostenitori del sindaco di Firenze, della prima e dell’ultim’ora, la questione da parte dei vertici del Pd nazionale sembra essere stimata, vista o comunque recintata all’interno dei confini del Granducato. «Sono problemi vostri, risolveteveli». Sarebbero state queste le parole di Pierluigi Bersani nell’unico contatto avuto con il presidente toscano Enrico Rossi che, dal canto suo, nega fermamente i rumors di quelle “telefonate romane” che avrebbero indotto all’esclusione di Renzi. Anche Massimo D’Alema lo ha ribadito oggi, dopo che ieri si era incontrato con il Rottamatore, in seguito ad un altro colloquio avuto con il segretario nazionale Bersani: «Hanno votato sbagliato ma è una questione locale, nessuno può pensare che da Roma siano arrivate telefonate per bloccare il sindaco di Firenze».
Parla Enrico Rossi Il presidente della Regione Toscana Rossi è intervenuto questa mattina sulle polemiche seguite alla mancata elezione del sindaco di Firenze da parte del Consiglio regionale della Toscana dalle frequenze di Controradio: «Volevo agevolare una soluzione che non fosse certo contro Renzi. Mi sono impegnato per una soluzione nel momento in cui il problema è stato posto e sarei stato felice se Renzi fosse stato eletto. Non era semplice – dice però Rossi – anche in considerazione di una consuetudine cha ha pure dei, pur discutibili, fondamenti giuridici. Nessun sindaco è mai stato grande elettore e, anche in base ad alcuni pareri, l'intenzione dei Costituenti non era quella che fossero rappresentati i territori ma i Consigli regionali». Quanto alla decisione del gruppo Pd che – con 12 voti contro 10 – ha deciso per la candidatura dello stesso Rossi e del presidente del Consiglio regionale Alberto Monaci, lo stesso Governatore ha ribadito «occorreva chiedere con forza a me o a Monaci di stare a casa. E ciò non è stato fatto».