Il consigliere comunale di Siena Eugenio Neri ha presentato questa mattina le proprie dimissioni come «atto politico forte» a seguito dell’avviso di garanzia giunto nei giorni scorsi al sindaco Bruno Valentini. Neri era in consiglio comunale come capogruppo di ‘Siena Rinasce’ e nel 2013 era candidato sindaco delle forze d’opposizione giungendo fino al ballottaggio proprio contro l’attuale primo cittadino. «Lancio una sfida politica a Valentini, deve farsi da parte» ha spiegato Neri definendo le proprie dimissioni «una decisione improrogabile e non negoziabile, un atto politico non violento verso chi, spero, in questo modo possa sentire tutto il peso di cosa sta arrecando ed ha arrecato a Siena per la sua ambizione personale e l’attaccamento al potere».
Avvisi di garanzia meglio del bostik «L’immagine e la dignità di Siena, nella persona del suo primo cittadino, sono infangate da tristi e imbarazzanti vicende giudiziarie» spiega Neri nella lettera di dimissioni inviata al presidente del consiglio comunale specificando che sul sindaco «gravano pesantissimi sospetti di illeciti amministrativi». Il riferimento è alle inchieste della Procura di Siena su presunti abusi edilizi e sul finanziamento per la realizzazione del campo da baseball a Castellina Scalo nel comune di Monteriggioni di cui Valentini era sindaco all’epoca dei fatti. Neri ha quindi parlato di «Monteriggioni capitale» paragonando le inchieste a quelle riguardanti il Comune di Roma specificando che «nel Pd di Siena, però, gli avvisi di garanzia sono meglio del bostik, servono da collante» e «nel Pd di Siena vendono un credito che non hanno più e per questo sono attaccati alle poltrone».
Ipotesi elezioni, centrosinistra neanche al ballottaggio In caso di elezioni anticipate Neri si è detto «quasi convinto che l’attuale maggioranza non andrebbe neanche al ballottaggio» e alla domanda dei giornalisti se intendesse ricandidarsi sindaco alle prossime amministrative ha risposto: «vediamo».
Consiglio comunale come un’assemblea di condominio Neri ci ha tenuto a specificare che non si tratta di un abbandono «ma di una dipartita volontaria» sottolineando come continuerà a fare politica seppur lontano dai banchi del consiglio comunale «ridotto – ha detto – ad un’assemblea di condominio».