«Nessuno potrà farmi tacere, impedire che io esprima liberamente le mie opinioni politiche. Se il PD in Toscana vuole farmi tacere con minacce indirette, sappia che accetto la sfida a viso aperto. Sfido il PD a presentare una mozione di sfiducia in Consiglio Regionale nei miei confronti. Darò subito le dimissioni e la Toscana andrà al voto». E’ durissima la risposta che consegna alla stampa il governatore della Toscana, Enrico Rossi, additato da una parte del Pd regionale di essere fra le concause principali della sconfitta in alcune piazze importanti, come Carrara e Pistoia, del centro sinistra, alle recenti elezioni amministrative che soltanto domenica scorsa hanno visto andare in scena i loro ballottaggi. «Così i renziani regionali dopo aver perso già mezza Regione Toscana finiranno per completare l’opera- ha aggiunto il governatore -. Diversamente si accettino le diversità politiche e per la Toscana si lavori, come io faccio, sul programma che anche di recente è stato riapprovato dal Consiglio».
Il segretario Parrini: «La polemica e il conflitto continuo disorientano» Il segretario regionale Pd, Dario Parrini, aveva colpito duro Rossi nella sua scelta di scindersi con il partito e formare quel Mdp ma andato troppo a genio alla forza politica che ha come guida nazionale, Matteo Renzi. «È innegabile che i risultati di domenica e dell’11 giugno presentano anche alcuni tratti omogenei sul piano nazionale (ripresa del centrodestra, difficolta’ del centrosinistra, pesante arretramento del M5S), e che hanno avuto un peso, sia sulla dimensione del non voto che sulla distribuzione dei consensi, fattori tipicamente nazionali. Ne indico uno in particolare: il livello eccessivo delle frizioni e dei contrasti a sinistra. La polemica e il conflitto continuo disorientano e spingono una parte di cittadini lontano da noi». Secondo Parrini, «la scissione e la incessante opera di demonizzazione del Pd portata avanti da alcuni settori della sinistra che formalmente fanno parte insieme a noi della stessa maggioranza di governo hanno disorientato e creato un disagio che sara’ riassorbibile solo dando meno spazio alle questioni astratte. In futuro dovra’ esserci piu’ spazio alla costruzione di un rapporto di maggiore sintonia coi cittadini e per un forte e credibile progetto concreto di trasformazione moderna dell’economia e della societa’ nel segno dell’equita’ e della lotta alle diseguaglianze, dello sviluppo, della legalita’, dell’equilibrio fra diritti e doveri di cittadinanza». «Il nostro presidente Rossi, eletto nel Pd e oggi itinerante dirigente politico di un altro partito, ha ancora voglia di lavorare insieme a noi e rimettere in carreggiata la macchina della Toscana? Altrimenti è bene dirselo subito e prendere altre strade» ha rincarato la dose verso Rossi il capogruppo Pd in Consiglio regionale Leonardo Marras in un post su Facebook a commento dei risultati delle comunali in Toscana.
Mugnai (Fi): «Parrini ci porta fortuna» Nel frattempo a punzecchiare a distanza Parrini ci ha pensato anche il capogruppo regionale di Forza Italia, Stefano Mugnai. «Parrini e’ un avversario che stimo. Mi sia consentita una battuta, spero che rimanga li’ perche’ in futuro a prescindere da chi arrivera’ a fare il segretario regionale del Pd sara’ difficile continuare a fare i filotti di questi anni. Quindi, che Dio ce lo mantenga li’. Quanto meno ci porta fortuna».