A Firenze, nel cuore dell’Oltrarno, c’è un luogo ricco di storia che sta ritrovando il suo ruolo di protagonista della cultura cittadina. Siamo in via Toscanella, tra Piazza Pitti, Via Maggio e Santo Spirito, e stiamo camminando sopra l’antico ‘orto’ in cui Paolo Dal Pozzo Toscanelli invitava a cena Brunelleschi (lo scrive Vasari) per parlare di matematica e cartografia in una specie di Accademia di cui facevano parte anche Marsilio Ficino e Lorenzo Della Volpaia, creatore di orologi per Lorenzo Il Magnifico. Ma proprio qui, “al Pozzo Toscanelli”, era anche nato Giovanni Boccaccio, qui circolavano i Vespucci e Botticelli e qui, secoli dopo, avrebbe avuto il suo primo studio Ottone Rosai.
Il pozzo romano dei Toscanelli L’antico palazzo è rinato a nuova vita grazie alla passione di Fabrizio Gori, imprenditore della ristorazione ma anche artista innamorato della sua città, che lo ha completamente ristrutturato a sue spese riportando alla luce la loggia dell’orto con le sue colonne e perfino il ‘pozzo’, usato già in epoca romana, che dette il nome ai Toscanelli e che ora è in bella vista sotto il pavimento della sua ‘Osteria Toscanella’.
Lo Studio Rosai Completamente restaurato, al primo piano del numero 18, anche lo studio dove Ottone Rosai, affacciato alla finestra, dipinse la celebre veduta ‘Via Toscanella’ (1922): uno spazio luminoso e pieno di fascino ricavato dall’antica loggia che metteva in comunicazione Palazzo Dal Pozzo con Palazzo Ridolfi. In questo salone, divenuto oggi Associazione Culturale ‘Studio Rosai’ e affidato alla direzione artistica di Fabio Norcini, Fabrizio Gori ha voluto ricreare una specie di ‘cenobio’, crocevia di esperienze e di emozioni artistiche dove non solo si ospitano e si ‘creano’ mostre (dal 13 giugno il pittore Tiziano Bonanni con un omaggio a Malaparte), ma si parla di libri e di dischi, si presentano video e documentari, si fa teatro e si ascoltano concerti (Info e prenotazioni: 055.285488).
Un, duo… Quartetto Fra le idee, l’ultima nata si intitola ‘Un, duo… Quartetto’, sottotitolo ‘Variazioni in musica e cibo per palati fini’, con l’accattivante formula della cena più concerto (dalle 20, prenotazione obbligatoria). Giovedì 8 maggio il quartetto guidato da Orio Odori, che propone musiche originali per un omaggio alla poesia di Palazzeschi (amico di Rosai) intitolato ‘Il saltimbanco dell’anima mia’. Giovedì 15 maggio ecco Stefano Corsi che accosta con maestria Armonica e Arpa Celtica.
Il ‘David’ di Michelangelo Chiusa la rassegna musicale, lo Studio Rosai ci aspetta il 16 maggio con l’attore Daniele Trambusti, che mette in scena da par suo un evento ‘epico’ della Firenze Repubblicana: il trasporto del ‘David’ di Michelangelo dal cantiere di piazza del Duomo all’Arengario di Palazzo della Signoria. Era il maggio del 1504 e malgrado le complicate attrezzature realizzate da Antonio da Sangallo e Baccio d’Agnolo ci vollero più di due settimane per completare il trasloco! Si narra anche che il passaggio della statua fosse accompagnato da lanci di pietre da parte di coloro che avrebbero preferito un’altra collocazione. Come si vede, le contese sull’arte hanno sempre acceso gli animi in città.