PISTOIA – Penultimo appuntamento della Stagione Pistoiese di Musica da Camera, curata da Daniele Giorgi e promossa da Teatri di Pistoia con il sostegno di Fondazione Caript, che ospita al Saloncino della Musica di Palazzo de’ Rossi, sabato 23 marzo (ore 20.30), il Quatuor Modigliani, uno dei migliori ensemble a livello internazionale, con sede a Parigi, che nel 2023 ha festeggiato il ventesimo anno della sua fondazione.
L’ensemble, composto da Amaury Coeytaux, Loïc Rio (violini), Laurent Marfaing (viola) e François Kieffer (violoncello), viene regolarmente invitato in tutto il mondo nelle più prestigiose sale e manifestazioni per quartetti d’archi e musica da camera. Nel 2017, i membri del Modigliani hanno avuto il grande onore di essere il primo quartetto in assoluto a suonare alla prestigiosa Elbphilharmonie di Amburgo, nella cui Sala Grande sono attesi, a fine aprile, Daniele Giorgi e l’Orchestra LEONORE per un concerto che vedrà la partecipazione della violoncellista Natalie Clein.
L’Italia è il centro tematico di questo concerto, che vede in programma musiche di Mozart, Betrand, Wolf, Verdi e un piccolo omaggio a Puccini, nel 100° Anniversario della morte. La serata si apre con il Quartetto K 156, il secondo dei 6 Quartetti detti “milanesi”, scritti da un Mozart neanche diciassettenne durante il suo terzo e ultimo viaggio in Italia (che ebbe quale tappa principale Milano).
Pensati per essere eseguiti nelle ‘accademie’ date in onore del giovane compositore dalla nobiltà milanese, i Quartetti K 155-160 recano la traccia evidente del gusto italiano, pur mantenendo un’impronta autenticamente personale. Secondo brano in programma la Serenata Italiana in sol maggiore, una delle poche opere non vocali di Hugo Wolf: la breve composizione si ispira al romanzo Vita di un perdigiorno dello scrittore romantico Joseph Eichendorff, il cui protagonista è un giovane violinista che lascia la terra natia e il padre brontolone in cerca di fortuna, e in una sezione si narra di una serenata italiana suonata da una piccola orchestra (il tema principale della Serenata è tratto da un’antica melodia italiana suonata con il piffero).
Il grande Giacomo Puccini dichiarava che il suo vero talento risiedeva “solo nel teatro”, e quindi le sue composizioni non operistiche sono comprensibilmente poche. Tra queste, famosa è la breve elegia Crisantemi, i cui due temi contengono tutte le componenti di lirismo espressivo che hanno reso celebre il compositore toscano: Puccini li riproporrà nell’ultimo atto dell’opera Manon Lescaut (1892) per esprimere l’abbandono di Manon e Des Grieux al proprio destino, ormai “soli e perduti nella desolata landa della Louisiana”.
Il Quartetto in mi minore, scritto nel 1873, è infine la risposta in musica di Giuseppe Verdi alla polemica dilagante in Italia in quel periodo storico, che contrapponeva la “volgare” opera lirica alla superiorità della musica strumentale d’oltralpe: il Cigno di Busseto volle dimostrare che un operista non era affatto un compositore di serie b e che anche lui era in grado di creare un quartetto in grado di rispettare le regole accademiche.
Anche se, pur rigorosa nella forma e nella struttura, per colori e melodie la composizione si allontana dallo stile viennese, adeguandosi piuttosto al gusto operistico del suo autore. Completa il programma un pezzo che il Quatuor Modigliani ha commissionato ad una
giovanissima ma già affermata violinista e compositrice francese, Elise Bertrand, eseguito in prima assoluta nell’ottobre 2023 al Concertgebouw di Amsterdam: naturalmente, una composizione basata su un tema italiano (il bombardamento della celebre Abbazia di Montecassino, durante la seconda guerra mondiale).