Con-vivere Carrara Festival. Foto tratta dal sito di con-vivere

CARRARA – Quattro giorni per riflettere su uno dei temi più importanti della contemporaneità: la nostra capacità di capire, riconoscere e affrontare i tempi che stanno cambiando, per dirla con Bob Dylan.

È infatti la parola “cambiamento”. Il tema principale della XIX edizione di “Con-vivere Carrara Festival” che si svolgerà nella capitale del marmo dal 5 all’ 8 settembre prossimi.

«Viviamo un tempo di molteplici crisi, pandemia, guerre, clima, che ci rivelano che tutto è connesso e in relazione – spiega Mauro Ceruti, direttore scientifico di questa edizione -. Rispetto a ciò, il cambiamento appare come qualcosa di auspicabile: un cambiamento culturale, come necessità cioè di un mutamento di paradigma, di percezione, di valori, di pensiero, in grado di farci assumere uno sguardo in prospettiva, un punto di vista lungimirante, per comprendere la complessità e orientarsi verso un futuro possibile».

«Il ‘panta rei’ di Eraclito – continua – descrive l’inarrestabile divenire delle cose: tutto è in movimento, cambia e si trasforma. Nell’evoluzione delle società umane individuiamo sia continuità di lungo periodo sia discontinuità profonde. Alcuni fenomeni ci connettono direttamente ai nostri antenati, se non addirittura ai primati e agli ominidi. Altri mutamenti invece sono più recenti, ma talmente incisivi o repentini e imprevedibili da rivelarsi incomprensibili per chiunque sia nato qualche anno dopo. Cosa cambia (e come), cosa si mantiene stabile (e come)? Ci sono meccanismi che spiegano o prevedono questi cambiamenti o la dinamica rimane incomprensibile se non a posteriori?».

 

foto tratta dal sito di con-vivere Carrara festival

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Il programma Costituiranno il programma di questa edizione più di venti incontri di parola fra conferenze, dialoghi e dibattiti, sei spettacoli e oltre trenta eventi collaterali fra laboratori di cucina, spazio bambini, mostre, incontri, passeggiate a tema alla scoperta del territorio, proposte di cucina nei ristoranti del centro. Tra gli ospiti protagonisti di questa edizione Andrea Riccardi, Nathalie Tocci, Vito Mancuso, Daniela Lucangeli, Luigino Bruni, Luigi Zoja, Maurizio Ferraris, Chiara Saraceno, Laura Boella.

Gli spettacoli Giovedì 5 settembre il concerto dei Cafunè (giardino di palazzo Binelli, ore 21.00) aprirà il programma degli spettacoli. Si tratta di musicisti che attingono al repertorio popolare di varie aree del mondo, con testi originali e nuovi arrangiamenti; le sonorità folk in evolversi e costantemente contaminate fra loro si uniscono alla cifra chiave dello storytelling, che pesca anche da storie e leggende locali come quella di Aronte e della Sirena. In piazza XXVII Aprile (ore 21.30) l’ospite sarà Leo Gassmann con una data speciale del suo “Prende bene tour”.
Venerdì 6 settembre protagonista Drusilla Foer, attrice, cantante, autrice, webstar e icona di stile.
Sabato 7 settembre sarà la volta di Arturo Brachetti, l’uomo dai mille volti, capace di trasformarsi in mille personaggi, si racconta in una intervista spettacolo, che promette confidenze, ricordi e viaggi fantastici.
Domenica 8 settembre con un doppio appuntamento. Concerto di lirica dedicato a “Tutto cangia, il ciel s’abbella. Omaggio a Carlo Bergonzi”nel centenario della nascita, a cura di circolo Amici della lirica A. Mercuriali, presso l’aula magna dell’Accademia di Belle Arti (ore 20.30). In piazza XXVII Aprile (ore 21.30) saranno i Modena City Ramblers a chiudere il programma del festival con Riportando tutto a casa.

LEGGI IL PROGRAMMA

Il festival ha avuto come suo fondatore e curatore per quattordici edizioni Remo Bodei. Dal 2020 il festival si avvale della collaborazione di un consulente scientifico, di alto profilo, scelto ogni anno sulla base del tema: Chiara Saraceno ha curato l’edizione “diritti”, Telmo Pievani il programma 2021 dedicato a “cura”, Maurizio Ferraris l’edizione 2022, “tracce”, Laura Boella, l’edizione 2023, “umanità”. L’edizione 2024 avrà come tema “cambiamento” e vedrà la consulenza scientifica di Mauro Ceruti. La direzione del Festival è come negli anni scorsi di Emanuela Mazzi.