Erano i primi del ‘900 quando Stroncapettini, il socio calvo e Masticabrodo quello con qualche problema di masticazione scaricavano cassette di frutta e ortaggi in centro a Firenze con la coop Redenta. Nel 1974 i facchini si mettonoad operare al mercato ortofrutticolo di Novoli. Oggi, dopo 40 anni, la storica cooperativa di facchini è cresciuta fino a diventare una delle maggiori aziende italiane nel settore della logistica.
I numeri dell’azienda Oltre 4500 addetti, 120mila mq di magazzini di proprietà, 1100 automezzi per un totale di 330mln di euro di fatturato e un capitale di 27mln di euro. I numeri del Consorzio Cft, oggi affermata realtà toscana del facchinaggio e della logistica parlano chiaro. Una lunga tradizione di lavoro e socialità. Un impegno per la città che dura da 40 anni. Un compleanno importante che sarà festeggiato questa sera con un evento aperto ai sui circa 5000 soci lavoratori, considerato anche l’indotto. Al Mandela Forum ha ingaggiato Giorgio Panariello, che dedicherà un’ora di show in esclusiva al meeting tra documentari amarcord ed esilaranti scenette tratte dal “Facchizionario” (il dizionario dei facchini) interpretate da due addetti nostrani. «Quello che non è mai cambiato – spiega il presidente di Cft Leonardo Cianchi 37 anni – è il senso di appartenenza alla cooperativa e la condivisione dei suoi valori, il rispetto dei lavoratori e il forte legame con la città. Un contatto reale, mai di facciata, che Cft mantiene vivo con impegni concreti come il progetto della spesa solidale, la distribuzione della frutta e della verdura avanzata al mercato alle famiglie bisognose».
La storia Se il suo certificato di nascita riporta la data del gennaio ‘74, in realtà la cooperativa ha radici ben più lontane, essendo erede diretta della coop “Redenta” che fin dai primi del ‘900 riuniva i facchini del vecchio mercato di piazza Ghiberti. Tutti ex detenuti del carcere delle Murate, che caricando e scaricando camion di frutta ogni giorno cercavano un’occasione di riscatto sociale. Il nuovo nome e il trasloco a Novoli, una volta nata la Mercafir, sono solo alcuni dei tanti cambiamenti vissuti dalla cooperativa. Col tempo, la piccola impresa di facchini ex galeotti è diventata un colosso della logistica integrata, fino a divenire un punto di riferimento in tutta Italia per la grande distribuzione, a capo di un gruppo che oggi dà lavoro a 4500 persone in nove regioni d’Italia.
Un’azienda in crescita Negli anni ‘80 la cooperativa esce dai confini della Mercafir per seguire alcuni grandi clienti e da allora non smette di crescere. Nel 1997 sbarca sulla costa, salvando e assorbendo la cooperativa dei camionisti livornesi. Nel 2005 partecipa alla costituzione CPR Service. L’anno successivo entra in Silo spa, fino a diventare capofila di un gruppo che oggi conta oltre 300 milioni di fatturato. «La nostra esperienza è una motivazione, la voglia di sottolineare cosa di buono c’è. – aggiunge il battagliero Cianchi – Anche noi abbiamo difficoltà, non viviamo in un mondo d’oro ma se oggi siamo in piedi è perché abbiamo continuato a fare investimenti e cerchiamo di guardare al futuro in modo positivo». Un ‘attività che ormai si svolge regolarmente in tutta Italia ma che nel Granducato ha trovato condizioni particolarmente favorevoli. «In Toscana ci sono condizioni più favorevoli che altrove – aggiunge Cianchi – e mi riferisco ad esempio al nord, ma anche in altre parti d’Italia. Sicuramente c’è più attenzione al rapporto uomo-lavoro dove l’uomo è considerato un valore, anche nel rapporto con il sindacato».
Investimenti per il futuro Il 43% forza lavoro è costituita da extra – comunitari. Un concetto ormai superato per il presidente Cianchi. «Si tratta di colleghi, soci, persone che hanno fatto propri i nostri valori. Con alcuni ci possono essere problemi legati alle diversità culturali, ma in tali casi attiviamo strategie di mediazione e di integrazione a cominciare dalla proposta di corsi di italiano a nostre spese. Il linguaggio comune è quello del lavoro, dell’attenzione nei confronti della persona, dell’integrazione nel rispetto delle diverse visioni del mondo». E anche sul futuro Cft non cede di un centimetro. Solo in ordine di tempo i recenti sviluppi in termini di investimenti hanno visto nascere la partnership con la Compagnia Portuale di Livorno e l'incorporazione di Arca, la storica cooperativa di Cascina specializzata nella gestione dei servizi. «Non ci piace essere belligeranti – conclude Cianchi – crediamo fortemente a una rete di impresa forte che punta sull’innovazione. Il nostro personale è fonte di orgoglio. Il mondo sta cambiando e noi dobbiamo cambiare con lui».